Referendum nucleare, risultati definitivi: vittoria schiacciante del Sì
Era uno dei temi più sentiti all'interno dei quattro quesiti proposti per questo referendum 2011. E si è visto. Anche per questo quesito, infatti, la percentuale dei cittadini che si è recata alle urne è di circa il 57%, una percentuale di gran lunga superiore a quella prevista per il quorum, stabilito al 50%+ 1 dei votanti. Di questo 56,77% , gli elettori che hanno votato sì hanno raggiunto quota 94,59%.
Per questa vittoria, a farla da padrone è stata, su tutti, l'informazione veicolata via Internet. Social network come Facebook, Twitter, siti di video sharing come You Tube hanno contribuito a far crescere l'onda referendaria. La gran parte degli elettori che si è recata alle urne ha aderito almeno a un evento creato su Facebook per questo referendum. Il tam tam sul voto, infatti, complice il burocratese e gli orari impensabili degli spot elettorali trasmessi in tv, ha preso vigore attraverso i nodi della rete e tramite le diverse iniziative, non ultima quella dei ragazzi di Greenpeace che nell'ambito dell'iniziativa "I pazzi siete voi" hanno deciso i barricarsi in una sorta di rifugio antiatomico fino alla data dei referendum. Alla mancanza di spazi dove discutere e pubblicizzare il referendum, sempre Greenpeace ha protestato con uno striscione allo Stadio Olimpico, così come al Colosseo.
Lo spoglio è ormai concluso, quindi, più che parlare di segnali favorevoli si può affermare con certezza che gli italiani hanno deciso di abrogare le norme che prevedevano la costruzione di centrali nucleari, oltre che una revisione della strategia energetica del Paese. Grazie alla vittoria del Sì al referendum sul nucleare, infatti, l'Italia dovrà necessariamente prendere in considerazione seriamente, una volta e per tutte, l'introduzione di fonti di energia rinnovabile, in molti definiti come energie del futuro. Energie quali l'eolica, geotermica e fotovoltaico, che, tra l'altro il nostro paese, produce in quantità. Insomma, quella che da molti è apostrofata come una tecnologia superata, oltre che pericolosa, sembra che non dovrà far parte del futuro degli italiani. Per la gioia di coloro che hanno votato Sì.