Referendum legittimo impedimento, risultati definitivi: il sì vince col 95%
Il referendum sul legittimo impedimento ha raggiunto il quorum di validità. Il 56,77% degli aventi diritto s'è recato ai seggi, rendendo così valida la consultazione referendaria. Ovviamente, come era ampiamente pronosticato, c'è stato un plebiscito di "sì": i dati definitivi diffusi dal Ministero dell'Interno rivelano che gli elettori che hanno scelto il "sì" sono il 95,03% di quelli che hanno votato per il quesito in questione. Gli elettori hanno così deciso di abrogare le "norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte costituzionale". Il "sì" stravince anche per quanto riguarda l'acqua e l'energia nucleare, attestandosi in entrambi i casi sopra il 94%. Una valanga di croci su cui il governo e Berlusconi dovranno senza dubbio riflettere.
Chi esce male da questo referendum è proprio Berlusconi. Tralasciando i pur importanti quesiti sull'acqua, la bocciatura del legittimo impedimento riguarda esclusivamente la sua persona. Il nucleare, poi, rappresenta un punto fermo della sua politica energetica e anche qui il risultato è di quelli che lasciano il segno. Non scordiamo poi che il governo è reduce da una sonora legnata alle elezioni amministrative.
I prossimi giorni, forse le prossime ore, saranno quindi decisivi per capire se la maggioranza di governo riuscirà ancora a tenere. Ovviamente tutto dipende dalla Lega Nord: sta al Carroccio infatti decidere se continuare a combattere spalla a spalla con Berlusconi o abbandonare la nave che affonda. Ieri Bossi aveva accusato il suo alleato di aver perso la capacità di comunicare in televisione; adesso vedremo se la capacità di comunicare con i suoi alleati è restata ancora intatta.