Referendum Giustizia, l’affondo di Bonino: “Salvini dopo la raccolta firme è sparito”
La Lega continua a lamentare una scarsa copertura mediatica sui cinque referendum sulla Giustizia, su cui i cittadini sono chiamati a esprimersi domenica 12 giugno, quando le urne saranno aperte anche per le elezioni amministrative in oltre 1000 comuni italiani. Per il Carroccio, che i referendum li ha scritti e proposti, insieme ai Radicali, non c'è stata una seria informazione per i potenziali elettori, che si troveranno in mano domenica ben cinque schede elettorali di colore diverso.
Per questo il senatore Calderoli, vicepresidente di Palazzo Madama, ha iniziato lo sciopero della fame, e ha chiesto l'intervento del Presidente della Repubblica Mattarella e del presidente del Consiglio Draghi. Un appello rilanciato anche dal leader della Lega Matteo Salvini, secondo cui le tv "stanno nascondendo in maniera vigliacca e infame i Referendum sulla giustizia, c'è una campagna di censura".
"Magari sono stato distratto io, ma non mi sono accorto che dalle massime cariche dello Stato sia arrivato un promemoria agli italiani sul fatto che possano votare i Referendum sulla giustizia", ha detto presenziando a un evento elettorale a Sesto San Giovanni a sostegno del candidato sindaco Roberto Di Stefano. "È mercoledì: conto che da qui a domenica – ha aggiunto – il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio si limitino quanto meno a ricordare agli italiani che votare al Referendum è un diritto. Chi non vota poi non si lamenti se la giustizia non cambia per i prossimi 30 anni".
Ma la senatrice Emma Bonino fa notare piuttosto l'assenza di Salvini che, a suo dire, non avrebbe contribuito a sufficienza a rilanciare il tema: "Il coinvolgimento di Salvini è arrivato in corsa su un'iniziativa del Partito Radicale, ma, raccolte le firme, sembra ora non gli interessi più la buona giustizia. Mi pare sia più interessato a mettere in discussione le scelte di Draghi e a correre in soccorso dell'amico Putin – diciamo che il garantismo e la simpatia per quei regimi dove la libertà dei cittadini è annichilita sono un po' in contraddizione – e i Referendum non siano la priorità", è la stoccata.
Bonino ha detto che voterà cinque Sì: "Di certo la riforma avviata dalla signora Ministro Cartabia è positiva e va sostenuta, ma non è sufficiente. Dal buon funzionamento della macchina giudiziaria passa tutto ciò per cui ho fatto numerose lotte politiche, dai diritti umani, alle libertà economiche e civili, alla difesa dei più deboli. Per non parlare della burocrazia, le carceri, i migranti e via dicendo. Serve una riforma coraggiosa e complessiva, perché dalla giustizia giusta passa lo Stato di diritto e quindi la democrazia e la tutela delle libertà", ha detto in un'intervista a La Stampa. E sul fatto che i quesiti portino la firma del leader della Lega, Matteo Salvini, Bonino sottolinea: "Sono sempre contenta quando vedo un avversario politico che sostiene le iniziative che hanno riguardato tutta la mia storia politica. È così per l'europeismo, cui tutti ora sembrano entusiasti sostenitori, manco volessero togliermi il ‘core business' che mi ha portato a fondare +Europa. Lo stesso vale sulla giustizia".
La senatrice comunque condivide l'iniziativa di protesta del leghista Calderoli: "Apprezzo lo sforzo del senatore Calderoli. Ritengo sia un atto non violento, da me e Marco Pannella usato in moltissime occasioni, efficace. Non so se la situazione sia più o meno peggiorata. Di certo non si è fatto nessun avanzamento per informare e, quindi, consapevolizzare le scelte dei cittadini italiani".