Referendum Giustizia, il quorum non è stato raggiunto: ha votato meno di un italiano su quattro
Il voto per i cinque referendum sulla giustizia si è concluso con una fumata nera, ampiamente prevista dai sondaggi delle ultime settimane. Il quorum non è stato raggiunto. Lo spoglio sta cominciando in questi minuti – si partirà infatti in ogni caso dallo scrutinio delle schede dei referendum e poi, domani, si continuerà con le amministrative nei comuni al voto – con la consapevolezza che in ogni caso il risultato non sarà valido: l'affluenza è stata nettamente inferiore al 25%, il Consorzio Opinio – nei dati mandati in onda alla trasmissione Porta a Porta – la stima tra il 19% e il 23%. Si tratta di uno dei risultati peggiori di sempre e – ovviamente – non si è superata la soglia del 50% più uno richiesta per conferire la validità ai referendum abrogativi.
Secondo le stime di Tecnè per la trasmissione Zona Bianca, ai quesiti sulle misure cautelari, sulla riforma del Csm e sulla valutazione dei magistrati, la percentuale dei Sì è stata tra il 68% e il 72%, i No tra il 28% e il 32%. Più tesa la situazione sugli altri due quesiti: secondo la stima per il referendum sulla separazione delle carriere i Sì sono stati tra il 52% e il 56%, contro i No tra il 44% e il 48%; per quanto riguarda l'abrogazione della legge Severino i Sì sono stimati tra il 51% e il 55%, i No tra il 45% e il 49%.
In ogni caso nessuno dei cinque quesiti sulla giustizia, promossi da Lega e Radicali, ha raggiunto il quorum. Qualche differenza c'è stata, per ovvie ragioni, tra i Comuni in cui si votava anche per le elezioni amministrative e quelli in cui ci si recava alle urne esclusivamente per i referendum. L'affluenza, in quei Comuni, è stata tendenzialmente più alta. In ogni caso, nulla da fare: la legge Severino non sarà abrogata, né ci saranno modifiche alle misure cautelari, al funzionamento del Csm o alla valutazione dei magistrati, le cui carriere non saranno separate. O almeno, non attraverso lo strumento referendario. Ora, infatti, il Parlamento potrà tornare a lavorare alla riforma Cartabia, congelata proprio in attesa dell'esito dei referendum sulla giustizia. La riforma del Csm dovrebbe approdare in Senato il 15 giugno.
Il mancato raggiungimento del quorum non è un caso isolato, almeno negli ultimi anni. Dal 1995 a oggi è stato raggiunto solo una volta: nel caso dei referendum del 2011 su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. In totale sui 72 quesiti abrogativi votati dagli italiani nella storia della Repubblica, in 39 casi si è raggiunto in quorum. La maggior parte, però, risalgono ormai a molti anni fa.