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Referendum, Di Maio a Fanpage.it: “Con taglio il Parlamento lavora meglio e si rafforza”

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervistato da Fanpage.it ribadisce le ragioni del Sì al referendum per il taglio dei parlamentari e lancia una proposta per stabilire a livello nazionale, con un unico tavolo, le eventuali alleanze in vista delle elezioni comunali del 2021, puntando su candidati politici e non terzi.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’obiettivo sono le elezioni comunali del 2021. E l’importante è arrivarci pensando prima a quali possano essere le alleanze con cui presentarsi davanti agli elettori. Discutendone con un tavolo unico nazionale e cercando candidati che non siano esterni, ma interni ai partiti. Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, lancia la sua proposta sulle possibili alleanze con il Pd durante un’intervista a Fanpage.it. “Se si vuole fare un ragionamento per portare il programma del Movimento bisogna partire prima e fare un tavolo nazionale. Il prossimo anno si vota a Roma, Torino, Milano, Napoli e Bologna e queste 5 città importantissime non possono essere gestite a sé, se vogliamo ragionare con forze civiche e politiche per portare i nostri temi lo dobbiamo fare con un coordinamento nazionale che tiene conto delle esigenze del territorio”.

Nella corsa a sindaco non può avere un ruolo marginale la scelta del candidato: “Io non sono tanto d’accordo con l’idea dei candidati terzi. Dobbiamo lavorare all’idea che ci sono i candidati nostri e i candidati degli altri e ce li sosteniamo a vicenda”. Senza dubbio, per il ministro degli Esteri, Virginia Raggi e Chiara Appendino, attuali prime cittadine di Roma e Torino, “hanno tutto il mio sostegno ed è sbagliato attaccarle. Detto questo, l’obiettivo deve essere quello di coordinarci per fare in modo che l’esito delle candidature in queste 5 città possa vedere valori e progetti comuni, con un coordinamento unico. Credo che le forze di governo debbano fare questo sforzo, anche perché i nostri iscritti ci hanno dato questo mandato”.

Di Maio su regionali: in Puglia alleanza era difficile

Intanto c’è da pensare alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre: “Io sono, come sempre, sul territorio a sostenere i nostri candidati. I nostri iscritti in maniera ampia hanno votato per un Movimento che dialoghi con le altre forze civiche e politiche per riuscire ad arrivare a un obiettivo per il proprio territorio, governando. E l’obiettivo è fare le cose. Quindi rivendico che il Movimento può dialogare con altre forze”. Obiettivo non raggiunto, nonostante l’auspicio di Conte, in Marche e Puglia. Per questioni legate in primis al territorio, secondo Di Maio: “Avevo sempre detto a tutti che in Puglia sarebbe stato difficile, perché i nostri eletti hanno sempre portato avanti un tipo di politiche non compatibili con quelle del Pd in Puglia”.

Il referendum sul taglio dei parlamentari

Tema che sta molto a cuore al Movimento 5 Stelle è il referendum sul taglio dei parlamentari: “L’obiettivo di questa riforma è portare il numero dei parlamentari italiani a quello della media europea: la Germania ne ha circa 700, la Francia circa 500, l’Italia ne ha 945. Stiamo parlando di un numero ampio perché questo Parlamento è stato disegnato dopo il fascismo, quando andava creato uno Stato. Poi sono nati i consigli regionali, i consigli comunali. Oggi tagliare 345 parlamentari significa ritornare a una normalità. Non è una battaglia di anti-politica, ma ci sono anche dei risparmi, mezzo miliardo nel complesso. Sono soldi che gli italiani risparmieranno. All’ultima votazione tutti i partiti l’hanno votata, quindi ci aspettiamo un sostegno anche da chi l’ha votata in Parlamento”.

Il Pd ha chiesto, con il suo segretario Nicola Zingaretti, di portare avanti anche modifiche regolamentari e una nuova legge elettorale. Per Di Maio “ha ragione, nel senso che noi abbiamo fatto un patto quando abbiamo formato il governo: avremmo tagliato il numero dei parlamentari e allo stesso tempo avremmo fatto una nuova legge elettorale e la riforma del regolamento delle Camere. Io non condivido il concetto che con meno parlamentari il Parlamento è meno forte, penso che si rafforzerà proprio perché riformeremo i regolamenti. Dobbiamo mantenere gli accordi. Su questo, come Movimento, siamo totalmente d’accordo”. E il Movimento è pronto anche a fare una nuova legge elettorale: “Decidano quando approvarla senza trascinare il Paese nel dibattito sulla legge elettorale perché in questo momento ha ben altre priorità il cittadino italiano”.

Tra le critiche di chi è contrario al taglio dei parlamentari ci sono quelle di chi dice che si riduce la rappresentatività: “È stato detto anche che alcune Regioni avrebbero pochi parlamentari e che le forze politiche devono raggiungere una soglia troppo alta per ottenere un senatore. Ma sono considerazioni che se valgono per il futuro valgono anche per l’impianto di oggi”, afferma facendo l’esempio del numero di senatori eletti in Regioni come Sardegna e Basilicata. “Quando si parla di rappresentatività, questo è un problema attuale. La cosa che posso dire, se è vero che un Parlamento con più parlamentari è più forte allora qualcuno propone l’aumento del numero dei parlamentari? Non bisogna badare alla quantità, ma alla qualità”, è lo slogan lanciato da Di Maio. Che torna a chiedere l’abolizione delle candidature multiple: “Questo è sempre stato auspicato dai cittadini, perché c’erano i cosiddetti paracadutati, per cui uno di un territorio si faceva eleggere a mille chilometri di distanza, forse perché non lo conoscevano a mille chilometri di distanza”.

I fondi Ue e la questione migranti

Altro tema su cui l’atteggiamento del M5s è cambiato è quello riguardante l’Unione europea, soprattutto dopo l’accordo sui fondi provenienti da Recovery Fund, Sure e Mes in seguito all’emergenza Covid: “Sicuramente mai come in questo momento abbiamo realizzato che serve l’Ue, ne abbiamo bisogno. Ma dico anche che l’Ue ha capito che doveva affrontare questo momento storico non con l’austerity ma con proposte espansive che aiutano l’economia”.

Ultima questione è quella dei migranti, con il governo che ha impugnato l’ordinanza del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che prevedeva lo sgombero degli hotspot dell’isola. “Prima di tutto – spiega Di Maio – c’è bisogno di capire che siamo in un’emergenza sanitaria e quindi negare l’esistenza del virus e la pericolosità del contagio è da irresponsabili. E ho visto che chi negava l’esistenza poi purtroppo è stato colpito direttamente e a loro vanno i miei auguri di guarigione. Il tema dei migranti è legato al Covid perché la crisi sanitaria ha danneggiato le economie di alcuni Paesi del Nord Africa come la Tunisia. Chi viene dalla Tunisia viene da un Paese sicuro, quindi per loro l’unico esito è il rimpatrio. C’è un problema per chi scappa dalla quarantena, ma questo non vale solo per lo straniero ma anche per l’italiano. Detto questo, la crisi migranti in questo momento ha un problema in più, a livello europeo non stanno riprendendo le redistribuzioni, quindi stiamo chiedendo che ripartano. Poi l’obiettivo è sempre quello di fermare le partenze”.

Sul caso coronavirus Flavio Briatore Billionaire

"C'è bisogno di capire che siamo in un'emergenza sanitaria, negare l'esistenza del virus o negare la pericolosità è da irresponsabili. Ho visto anche in questi giorni e non mi fa piacere che chi ne negava l'esistenza ne è stato colpito e a loro vanno i miei auguri di pronta guarigione".

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