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Referendum costituzionale, Renzi: “La partita è aperta”

Il presidente del Consiglio ha commentato ai microfoni di Radio popolare i dati del sondaggio condotto da Nando Pagnoncelli che danno il ‘No’ al referendum sulle riforme costituzionali al 52%. “Non nego che qualcuno possa votare contro di me, ma penso che sia un referendum sul futuro dei nostri figli, quindi nel merito si deve capire se si può votare ‘Sì'”, ha detto.
A cura di C. T.
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Referendum, Renzi a Pesaro

"I dati che vedo sono molto simili, c’è una parte che ha già deciso come andare a votare e una parte che non ha deciso perché non è informata o non è convinta e il 50% che ancora non ha deciso è pazzesco, nel senso che è un numero impressionante. C’è una grande possibilità quindi è tutto aperto ed è evidente che la partita è aperta". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha commentato ai microfoni di Radio popolare i dati del sondaggio condotto da Nando Pagnoncelli che danno il ‘No' al referendum sulle riforme costituzionali al 52%, a dispetto del ‘Sì'.

Secondo le rilevazioni, tra l'altro, solamente un cittadino su dieci tra gli intervistati ha dichiarato di conoscere nel dettaglio i contenuti della riforma costituzionale, il 44% la conosce a grandi linee, il 38% ne ha sentito parlare, mentre l'8% degli intervistati non è nemmeno a conoscenza del fatto che il 4 dicembre si terrà un referendum per confermare la riforma targata Boschi.

"I cittadini hanno voglia di capire come funziona la vita quotidiana, non che fra nove settimane andranno a votare, poi quando si arriverà alla decisione finale crescerà l’attenzione", ha aggiunto Renzi, che sul fatto che alcuni sondaggi diano in vantaggio il ‘No' ha precisato: "I partiti che appoggiano la riforma stanno oggi intorno al 35% e gli altri al 65%, se stiamo al 50% pari allora abbiamo recuperato molto; se uno su due non ha deciso e se nel merito delle domande l’80% è favorevole alle cose che proponiamo evidentemente va creato un clima in cui si entra nel merito senza personalizzare, errore che ho detto di avere fatto all’inizio mentre altri perseverano per motivi di parte perché è interesse buttarla sul governo. Non nego che qualcuno possa votare contro di me, ma penso che sia un referendum sul futuro dei nostri figli, quindi nel merito si deve capire se si può votare ‘Sì'".

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