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Referendum contro la riforma Fornero, presentati i quesiti in Cassazione

Idv, Sel, Rifondazione, Pdci e Verdi hanno presentato oggi i due quesiti per il referendum abrogativo contro le modifiche all’art.18 dello statuto dei lavoratori. La raccolta firme partirà il 12 ottobre.
A cura di Antonio Palma
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Referendum contro la riforma Fornero, presentati i quesiti in Cassazione

Abrogare tutte le modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori introdotte con la riforma Fornero e ripristinare i "diritti minimi e universali" previsti dal Contratto nazionale di lavoro cancellato dal Governo Berlusconi. Sono questi gli obiettivi del referendum abrogativo promosso da Idv, Sel, Rifondazione, Comunisti e Verdi che questa mattina hanno presentato i due quesiti referendari in Cassazione. Il comitato promotore ha già annunciato che la raccolta delle 500mila firme necessarie prenderà il via il 12 ottobre. L'Italia dei Valori in realtà aveva già presentato gli stessi quesiti referendari a luglio per poi ritirarli per permettere di formare un comitato unico più allargato. Oggi quella formazione si è allargata anche a Sel, Rifondazione, Pdci e Fiom che a loro volta, come ha ricordato Antonio Di Pietro, hanno deciso di "aprire a tutti coloro che vogliono aiutarci in questa battaglia per la raccolta firme".

Il Pd si schiera contro il referendum – "I quesiti referendari cercano di restaurare la civiltà del lavoro che si fonda sul diritto di non essere licenziati senza giusta causa e vogliono abolire la delega che cancella i contratti nazionali e rende i cittadini ricattabili" ha spiegato il leader di Sel, Nichi Vendola a cui ha fatto eco Angelo Bonelli dei Verdi che ha definito la riforma del lavoro "un attacco gratuito ai diritti dei cittadini". Una nuova alleanza sui temi del lavoro insomma che fanno di questo comitato referendario anche una prova di coalizione visto che come dice Di Pietro "le alleanze si fanno sui programmi e questo referendum è un programma su cui allearsi per mettere di fronte alle proprie responsabilità anche chi appoggia il governo Monti". Chiaro il riferimento al Pd che come ha affermato Di Pietro deve dire se manterrà o sostituirà la riforma del lavoro voluta dalla Fornero. A rispondere per i Democratici ci ha pensato Rosy Bindi che ha parlato della proposta referendaria come di un "grave errore" perché questa riforma "è frutto di una sintesi a cui abbiamo contribuito anche noi come Pd in maniera determinante e perché penso che la modifica all'articolo 18 sia assolutamente europea".

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