video suggerito
video suggerito
Referendum 2025

Referendum 2025, come fare domanda per votare fuori sede l’8 e 9 giugno e quando scade

L’8 e 9 giugno anche i fuori sede (per motivi di studio, lavoro o cura) potranno votare per i referendum su lavoro e cittadinanza. Per farlo bisognerà fare domanda al Comune di domicilio entro e non oltre il 4 maggio. Vediamo nel dettaglio come effettuare la richiesta e quali sono le scadenze.
A cura di Giulia Casula
0 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L'8 e 9 giugno si vota per i referendum su lavoro e cittadinanza, a cui potranno partecipare anche tutti i fuori sede. La consultazione si terrà lo stesso giorno dei ballottaggi delle elezioni amministrative (il cui primo turno è previsto per il 25 e 26 maggio). Chi per motivi di studio, lavoro o cura vive lontano dal proprio Comune di residenza avrà tempo fino al 4 maggio per fare domanda. Vediamo come.

Chi può fare richiesta per il voto fuori sede e come

Dopo vari rinvii tentennamenti, con il dl Elezioni in vista del referendum, il governo ha deciso di ricorrere allo stesso sistema usato alle elezioni europee per consentire agli studenti fuori sede di votare, ma allargandolo anche ai lavoratori e a chi si trova fuori per motivi di cura per un periodo di almeno tre mesi. Come detto, per farlo occorrerà presentare domanda entro e non oltre il 4 maggio. La misura, che è sperimentale, non è stata prevista per le elezioni amministrative ma sarà limitata alla sola consultazione referendaria.

In primo luogo i fuori sede interessati a votare dovranno presentare la richiesta – personalmente o in via telematica – presso il Comune in cui sono temporaneamente domiciliati. La procedura prevede la compilazione di un modulo disponibile sul sito del ministero dell'Interno in cui andranno inserite le proprie generalità e il motivo per cui si chiede di votare fuori sede (studio, lavoro o cura). Insieme al modulo andranno allegati: copia di un documento di riconoscimento; copia della tessera elettorale; copia della certificazione o documentazione che attesti la "condizione di elettore fuori sede, vale a dire le motivazioni di studio, lavoro o cure mediche per le quali l’elettore si trova temporaneamente domiciliato in un comune di una provincia diversa da quella di residenza".La richiesta, si legge sul sito del Viminale, potrà essere revocata con le stesse modalità "entro il 25° giorno antecedente la data della consultazione, ovvero il 14 maggio".

Entro quando si riceva la risposta dal Comune

Ai Comuni spetta la gestione delle domande per il voto fuori sede. Ogni amministrazione ha adottato le proprie modalità, che quindi possono essere diverse da Comune a comune. In alcuni infatti, è possibile inviare la richiesta solo via PEC o mail, in altri è consentito consegnarla anche fisicamente all'ufficio elettorale. Altri ancora prevedono l'accesso tramite Spid. Ad ogni modo ciascun amministrazione provvederà a fornire tutte le informazioni  sui propri siti ufficiali.

Successivamente, se la domanda viene accolta, entro il 3 giugno i Comuni dovranno trasmettere ai richiedenti la certificazione di ammissione al voto. Questa andrà necessariamente presentata alle sezioni elettorali a cui si è stati assegnati (che potranno essere speciali o ordinarie a seconda del numero delle richieste) e consentirà di votare. Oltre all'attestazione l'elettore dovrà presentarsi munito di un documento di identità valido. Chi vorrà potrà anche dichiarare la propria disponibilità a svolgere il ruolo di scrutatore o presidente di seggio della sezione del Comune di domicilio.

0 CONDIVISIONI
10 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views