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Referendum 2011: i risultati definitivi

La consultazione referendaria ha visto una straordinaria vittoria del fronte del “sì”: quorum raggiunto in tutti e quattro i referendum e percentuali di “sì” che superano il 94%.
A cura di Alfonso Biondi
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La festa del comitato del Sì

Al referendum ha trionfato il fronte del "sì" e non ci sono dubbi. Dopo 16 anni si torna a raggiungere il quorum in una consultazione referendaria: un segnale forte, deciso che viene dall'opinione pubblica e che tutta la politica dovrà tenere in debita considerazione. Ma veniamo ai dati definitivi dei 4 referendum, quelli che per intenderci comprendono anche i voti espressi dai nostri connazionali all'estero. Per quanto riguarda il primo quesito sull'acqua, quello riguardante i servizi pubblici locali, l'affluenza complessiva è stata del 54,81%. Com'era previsto il "sì" ha stravinto, raggiungendo una percentuale pari al 95,35%.  Il secondo quesito sull'acqua riguardante la tariffa del servizio idrico è stato quello che ha fatto registrare la maggiore affluenza: il 54,82% degli aventi diritto ha deciso di esprimersi sul quesito in questione e il 95,8% di loro ha deciso di apporre la "X" sul "sì".

Il referendum sull'energia nucleare, forse il più atteso dei 4, ha fatto invece registrare un'affluenza pari al 54,79% degli aventi diritto; di questi il 94,05% ha deciso di votare "sì". Lultimo quesito, quello sul legittimo impedimento, ha fatto registrare delle percentuali pressoché identiche agli altri 3. L'affluenza è stata pari al 54,78% degli aventi diritto e la percentuale dei "sì" si è attestata al 94,62%.

Adesso bisognerà capire se l'esito della consultazione avrà qualche importante contraccolpo nella maggioranza di governo. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva evitato di politicizzare il voto, così come fece per le elezioni amministrative, ma è chiaro che la vittoria del "sì" rappresenta una pesante bocciatura per lui e per il governo. Adesso- nonostante alcuni esponenti della maggioranza si siano affrettati a dichiarare che per il premier e il governo non sarebbe cambiato nulla, anche nel caso fosse stato raggiunto il quorum- i nodi potrebbero venire al pettine. E non è da escludere una decisione drastica della Lega che, pur di non affondare con Berlusconi, sarebbe decisa anche a staccare la spina.

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