Referendum 12 giugno, le posizioni dei partiti: chi vota Sì, chi vota No e chi li ha proposti
Oggi dalle 7 alle 23 si vota in Italia per i 5 referendum abrogativi sulla giustizia, oltre che per le elezioni amministrative in oltre 900 Comuni. I cinque quesiti referendari riguardano l'abrogazione di altrettante norme riguardanti l'ordinamento della giustizia, e sono stati proposti da Lega e Radicali, che voteranno quindi Sì. Le posizioni dei partiti di maggioranza sono differenti, e in alcuni casi le opinioni sono diverse da quesito a quesito. Anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha espresso una posizione ambivalente sul Sì e sul No al referendum. Vediamo tutte le posizioni dei principali partiti italiani in merito alle elezioni in corso oggi.
Fratelli d'Italia, l'opinione di Giorgia Meloni
Come anticipato, Fratelli d'Italia ha espresso perplessità su alcuni quesiti, mentre su altri c'è maggiore apertura. Nello specifico, la presidente Meloni ha detto di essere favorevole alla separazione delle carriere, mentre sulla limitazione della custodia cautelare e sull'abolizione della legge Severino si è espressa contrariamente.
La leader del partito ha inoltre aggiunto che intorno alla consultazione del 12 giugno "c'è un silenzio dilagante. Le forze che si muovono contro la riforma della giustizia si stanno organizzando bene. Noi di Fdi siamofavorevoli al pronunciamento dei cittadini sulla giustizia, tema sul quale il Parlamento ha storicamente difficoltà a legiferare"
Il PD non dà indicazioni
Il Partito Democratico, tanto per cambiare, è diviso: da un lato il segretario Enrico Letta ha detto di essere contrario perché – in caso di vittoria – questi referendum "aprirebbero più problemi di quanti ne risolverebbero", dall'altro però in diversi nel suo partito hanno manifestato idee differenti su alcuni quesiti. Perciò Letta ha chiarito che c'è libertà di voto: "Non siamo in una caserma".
Forza Italia, Berlusconi vota Sì
A votare convintamente per il sì sarà Forza Italia, che in questo si è schierata al fianco della Lega fin da subito. Tra l'altro nel suo discorso a Napoli, il presidente Berlusconi è tornato sulla questione, chiedendo ai suoi di andare a votare e identificando i referendum come uno snodo fondamentale. La linea di Forza Italia è da sempre garantista e, come sottolineato da Berlusconi stesso, questi referendum sono "fondamentali" per avviare un "percorso riformatore". L'ex presidente del Consiglio, si è scagliato a più riprese contro la magistratura e ha preso le distanze dalla riforma Cartabia.
L'indicazione di Italia Viva
A favore fin da subito anche Italia Viva, su tutti e cinque i referendum. Matteo Renzi lo ha ribadito a più riprese in questi giorni di tour per presentare il suo libro in cui, tra l'altro, ricostruisce le sue vicende giudiziarie. Si è schierato per il sì anche Carlo Calenda con il suo partito Azione.
Il Movimento 5 Stelle voterà no
L'unico grande partito fermamente contrario a tutti e cinque i quesiti referendari sulla giustizia è il Movimento 5 Stelle. "Offrono una visione parziale e sicuramente sono inidonei a migliorare il servizio", ha detto chiaramente Giuseppe Conte qualche mese fa. Insomma, per i grillini non è la strada giusta e si sono schierati per il no su tutti e cinque i quesiti.