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Reddito di libertà per donne vittime di violenza sale a 500 euro al mese: requisiti e come ottenerlo

Il reddito di libertà, il contributo economico destinato alle donne vittime di violenza e in condizioni di povertà, con o senza figli, sale da 400 a 500 euro al mese. La procedura di domanda viene seguita dall’Inps e per richiederlo ci sarà tempo fino al 18 aprile 2025.
A cura di Giulia Casula
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Foto d'archivio
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Il reddito di libertà, il contributo economico destinato alle donne vittime di violenza e in condizioni di povertà sale da 400 a 500 euro al mese. A stabilirlo un decreto del ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, assieme a quelli del Lavoro e dell'Economia, firmato il 2 dicembre e pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale. Nel provvedimento viene descritta la ripartizione dei 30 milioni del "Fondo per il Reddito di libertà per le donne vittime di violenza" suddivis0 per tre anni, fino al 2026.

Il sussidio viene riconosciuto alle donne, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali, e che si trovano in condizioni di disagio economico. Non sono previsti requisiti Isee e potrà fare richiesta anche chi non è madre.

Dopo un anno di attesa, il programma annunciato dalla ministra per le Pari opportunità Eugenia Roccella è entrato ufficialmente in vigore. Il reddito di Libertà offre un supporto economico massimo di 500 euro mensili per un periodo di 12 mesi ed è compatibile con altri strumenti di sostegno come l'Assegno di inclusione.

Inizialmente l'importo massimo era stato fissato a 400 euro al mese, ma ora il governo ha aumentato la cifra di altri 100 euro. Tuttavia, secondo D.i.Re., Donne in rete contro la violenza, "nonostante l'aumento di 100 euro al mese, sono ancora troppo pochi i fondi messi a disposizione per il reddito di libertà, strumento che dovrebbe agevolare l'autonomia economica delle donne che affrontano percorsi di uscita dalla violenza". L'associazione osserva che "sono stati stanziati 10 milioni all'anno per il triennio 2024, 2025, 2026 e i conti sono presto fatti: in media, poco più di 1600 donne all'anno possono accedere al contributo. Le sole associazioni della Rete D.i.Re, nei primi 10 mesi del 2024 hanno accolto 21.842 donne. Certo, non tutte avranno necessità di accedere al contributo, ma i numeri sono evidentemente ancora molto squilibrati".

"Il ritardo della misura, che stanzia ora i fondi anche per il 2024, lascia le donne – ha commentato la presidente Antonella Veltri – in un'eterna incertezza, rendendo poco credibili responsabilità istituzionali imprescindibili. Ancora una volta, lo Stato non è in grado di sostenere le donne che affrontano i loro faticosi percorsi di uscita dalla violenza".

Come fare domanda per ottenere i 500 euro al mese

La procedura di domanda viene seguita dall'Inps, che in una circolare ha chiarito tutte le informazioni utili sul sussidio. Per ottenere il contributo occorre fare richiesta ai Comuni, ma la priorità verrà data alle donne che avevano fatto domanda l'anno scorso e che non avevano fatto a tempo a riceverlo perché nel frattempo i fondi erano esauriti. Dunque, coloro che non hanno avuto accesso al sussidio a causa di insufficienza di budget potranno ripresentare la loro domanda già da oggi, 5 marzo 2025 e avranno tempo fino al 18 aprile di quest'anno.

Spetterà poi ai Comuni accedere al servizio online sul sito www.inps.it alla voce "Prestazioni sociali dei comuni". Nella sezione dedicata, potranno visualizzare e ripresentare le domande respinte per esaurimento dei fondi, una volta conclusa la verifica dei requisiti di accesso. Successivamente, dopo la ripresentazione, i Comuni forniranno una copia della domanda, indicando il numero originale e la data di trasmissione. In ultimo, le donne che hanno diritto a ricevere il reddito, potranno effettuare nuove domande utilizzando un apposito modulo – nello specifico il documento che presenta la sigla “SR208” – all'interno della sezione Moduli presente sul sito istituzionale dell'Inps.

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