Reddito di libertà per donne vittime di violenza, a chi spettano i 500 euro e quando fare domanda

Il reddito di libertà è un sostegno economico di 500 euro al mese, riconosciuto alle donne vittime di violenza per la durata di dodici mesi. Quest'anno l'importo del sostegno è cresciuto rispetto ai 400 euro iniziali e a fine 2024 il governo ha sbloccato i fondi previsti per il triennio fino al 2026. Successivamente con una circolare l'Inps ha chiarito le modalità per fare domanda e i requisiti.
Doppia finestra per fare domanda: le scadenze
Il contributo è riconosciuto a tutte le donne vittime di violenza, seguite da assistenti sociali o da centri antiviolenza, che si trovano in difficoltà economica, per far fronte alle spese quotidiane. Dopo un anno di attesa i fondi sono finalmente arrivati e coloro che non avevano fatto in tempo a veder accolta la domanda a causa dell'esaurimento delle risorse avranno tempo fino al 18 aprile. Secondo i numeri dell'Inps si tratterebbe di circa tremila domande su un totale di seimila. In altre parole, la metà delle donne che avevano fatto richiesta si è vista negare la possibilità di ricevere l'aiuto.
Come detto, chi è stato tagliato fuori potrà fare nuovamente domanda e spetterà ai Comuni verificare la presenza di tutti i requisiti necessari. Per tutte le altre, ci sarà tempo per fare richiesta, sempre attraverso i Comuni, fino al 31 dicembre. Ricapitolando quindi, è previsto un regime transitorio, dal 5 marzo al 18 aprile, per le domande inevase, a cui segue un'altra finestra temporale, fino alla fine dell'anno, in cui tutte le donne in possesso dei requisiti previsti dal decreto potranno presentare domanda. Il provvedimento chiarisce che le risorse attribuite a ciascuna regione "possono essere incrementate dalle medesime regioni con ulteriori risorse proprie, trasferite direttamente a Inps".
I requisiti per ricevere il reddito di libertà
Quanto ai requisiti, oltre alla condizione di vittima di violenza, chi vorrà richiedere il beneficio dovrà: essere residente in Italia (non è necessario che risulti anche cittadina), trovarsi in una situazione economica di disagio, legata a uno stato di "bisogno straordinario o urgente", riconosciuto dai servizi sociali e essere seguita da un centro antiviolenza. La domanda può essere presentata tramite i servizi sociali del proprio Comune e verrà gestita dall'Inps. Una volta verificati i requisiti, si provvederà all'erogazione del contributo fino a 500 euro, concessi per un massimo di 12 mensilità consecutive.
Secondo i numeri forniti dall'Inps, dal 2021 al 2024 il 42% delle donne che hanno richiesto il contributo è nata all'estero, mentre la restante parte si divide tra un 27% proveniente dalle regioni del Sud, un 21% dal Nord e un 9,4% dal Centro. La maggior parte (61%) risulta avere un'età compresa tra i 35 e 54 anni.