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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza, sarà esteso anche ai neo-disoccupati

Potranno richiedere il reddito di cittadinanza anche coloro i quali hanno appena perso il lavoro: la novità è stata annunciata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, secondo cui questo provvedimento potrebbe arrivare in Parlamento “entro fine mese”. Ad oggi per accedere al reddito è necessario avere un reddito Isee inferiore ai 9.360 euro, un valore riferito all’anno precedente e che non tiene conto di eventuali variazioni al momento della presentazione della domanda.
A cura di Stefano Rizzuti
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Novità in vista per il reddito di cittadinanza: la misura introdotta dalla legge di Bilancio, per volontà del Movimento 5 Stelle, verrà allargata a chi ha appena perso il lavoro. Ad annunciarlo è il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in un’intervista a La Stampa: “La bozza di provvedimento è sul mio tavolo, spero possa essere discussa in Parlamento al più presto, forse già alla fine di questo mese”. La volontà del numero uno dell’istituto di presidenza è quella di valutare le richieste per accedere al sussidio sulla base del “reddito corrente: ciò permetterà ai disoccupati in particolari situazioni, percettori di sussidio di disoccupazione o disoccupati da oltre diciotto mesi, di accedere al reddito”. Ad oggi, infatti, per accedere al reddito di cittadinanza si fa riferimento al reddito Isee dell’anno precedente, per cui chi ha appena perso il lavoro non può rientrare nei requisiti di reddito richiesti avendo percepito un salario al di sopra di quella soglia (9.360 euro) nei mesi antecedenti.

Tridico fornisce anche le cifre del reddito di cittadinanza e delle richieste finora inoltrate: “Nei primi due mesi sono arrivate più di un milione di domande. L’ultimo dato a mia disposizione ne conta precisamente 1.125.396, circa 120mila in più del 30 aprile. Ciò significa che le richieste procedono a un ritmo di mille al giorno. La percentuale di quelle accolte dovrebbe aggirarsi attorno al 75%”. Il presidente dell’Inps risponde anche a chi sostiene che il reddito possa creare confusione tra sostegno ai più poveri e sussidio per chi non lavora: “La condizionalità delle politiche di sostegno al reddito esiste in tutti i paesi europei, e nel nostro caso sono ben distinte fra coloro che hanno bisogno di un reddito e chi invece è alla ricerca di un lavoro. Mi stupisce il cinismo che a volte accompagna il dibattito italiano. Il reddito è perfettibile, ma mi chiedo con quale coraggio ne vengano negati l'utilità sociale e l'impatto economico”.

Altra iniziativa di cui si discute in questi giorni è quella dei camper dell’Inps che andranno nelle piazze italiane in cerca di persone che possono aderire al reddito di cittadinanza: “La campagna porta a porta procederà e i camper andranno nelle periferie di Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna e serviranno a spiegare alle persone tutte le prestazioni a cui hanno diritto, non solo il reddito di cittadinanza. Dobbiamo chiederci se decine di migliaia di persone che vivono in situazione di estrema difficoltà abbiano diritto a una chance o debbano essere abbandonate a se stesse. Mi rifiuto di pensare che nel nostro Paese debba prevalere l'egoismo e la solidarietà delegata al volontariato. Perché possono esistere i camper per la raccolta del sangue e non quelli per informare sul reddito?”.

Le domande per quota 100

Tridico parla, durante l’intervista a La Stampa, anche di pensioni e della quota 100, introdotta – allo stesso modo – attraverso la legge di Bilancio e il decretone. Il presidente dell’Inps spiega che “in un trimestre sono arrivate 130mila domande a fronte di una previsione di 290mila in un anno. Siamo assolutamente in linea con le previsioni. Non mi aspetto risparmi significativi da quota 100. Potrebbe esserci invece una minore spesa per il reddito pari a circa un miliardo”. Risorse che, come annunciato dal vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, dovrebbero andare alla famiglia: un’iniziativa con cui lo stesso Tridico si dice d’accordo.

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