Reddito di cittadinanza-quota 100, Morani: “Donne penalizzate, slogan governo è prima i maschi”

Il reddito di cittadinanza e la quota 100, da poco diventate legge con l’approvazione del decretone, penalizzano le donne. Questa è la posizione espressa da Alessia Morani, deputata del Pd, in un’intervista a Fanpage.it. L’accusa che Morani rivolge al governo è quello di penalizzare le donne in tutte le misure varate: “Non è un governo per donne”, afferma la deputata dem, secondo cui “i provvedimenti che la maggioranza approva penalizzano le donne”. Lo slogan “potrebbe essere prima i maschi”, al posto del “prima gli italiani” di Salvini, attacca ancora Morani. Secondo cui in tutti i campi – economico, penale, pensionistico – “l’unico obiettivo è penalizzare le donne. Credo che venga fatto in maniera scientifica, soprattutto con l’avvicinamento del Congresso della famiglia”.

Perché reddito e quota 100 penalizzano le donne

Morani spiega che ci sono due misure in particolare che dimostrano come il governo voglia penalizzare le donne: si tratta del reddito di cittadinanza e della quota 100. Un discorso che “vale soprattutto per la quota 100 perché le donne hanno carriere discontinue” e per questo difficilmente raggiungono i requisiti dei 62 anni di età con almeno 38 di contributi versati. A dimostrarlo ci sono anche “i primi dati sulle domande presentate, solo poco più del 20% delle domande arriva da donne. La misura va quindi a penalizzarle”. E non basta aver prorogato l’Opzione donna: “Lo si fa solo per un anno e con un valore della pensione decurtato del 35%, sono in molte a non scegliere” questo tipo di anticipo pensionistico.

C’è poi il reddito di cittadinanza: “Tutte le ricerche Istat e Censis dicono che le famiglie numerose con minori sono quelle che soffrono di più la povertà. Il governo sostiene che l’obiettivo della misura è la lotta alla povertà, ma l’obiettivo è stato mancato perché le famiglie vengono penalizzate, si dà di più ai single”. Per Morani, questa misura è “contro le famiglie e quindi contro le donne che ne fanno parte, una decisione che si scontra anche con la volontà della Lega di aumentare la natalità”.

Le altre misure che penalizzano le donne

Altro esempio, secondo la deputata del Pd, arriva anche oggi, con “la decisione della maggioranza di non introdurre il reato di revenge porn”: una scelta spiegata con la volontà di presentare una legge sul tema, annunciata proprio oggi: “È una pagina vergognosa, una scusa ipocrita”, commenta Morani. Che si sofferma anche su un’altra proposta di cui si discute in questi giorni: la flat tax. “Sarà riservata a chi ha un reddito inferiore ai 50mila euro. Si tratta – spiega – di una falsa flat tax, perché non ci sono i soldi. E si applica con un reddito fino a 50mila euro, disincentivando così le donne a lavorare perché in una famiglia in cui lavorano entrambi è più facile superare quella cifra”.

Morani attacca ancora il governo e in particolare la Lega: “Credo che i nemici numero uno delle donne siano i Matteo Salvini, protagonista del convegno dell’ultra-destra dove i diritti delle donne vengono messi in discussione, si discute dell’abolizione della legge sull’aborto, si va in direzione opposta a tutte le battaglie di anni”. Un clima, secondo la deputata dem, “molto preoccupante, perché la Lega che sta al governo è portatrice di questi valori”. Ancora, ricorda, nel “decreto dignità non c’è una riga sulla parità salariale, niente sulle donne”. Tutto ciò – conclude Morani – “ci fa pensare che l’obiettivo sia cancellare le donne, tenerle a casa, per arrivare alla famiglia tradizionale con la donna fattrice, come dice Pillon”.