Reddito di cittadinanza, quanti sono i nuclei fragili che continueranno a riceverlo fino a dicembre
Sono circa 112mila i nuclei familiari che potenzialmente sono attivabili per il "patto del lavoro". È questo il numero che la ministra Marina Calderone ha chiarito in Parlamento, mettendo in fila alcune cifre sulla transizione dal Reddito di cittadinanza alle nuove misure, nello specifico il Supporto alla Formazione e al Lavoro e l'Assegno di Inclusione. Nello specifico, sarebbero circa 159mila le famiglie con componenti tra i 18 e i 59 anni, i cosiddetti "occupabili": di questa platea, 112mila sono appunto attivabili per il "patto del lavoro", mentre i restanti dovranno essere presi in carico dai servizi sociali. Cosa che, in parte, è già accaduta.
Tra i 112mila nuclei attivabili al "patto del lavoro" circa 40mila, in realtà, risultano già iscritte a delle misure di politiche attive previste. Per loro il Supporto per la formazione e il lavoro, cioè i 350 mensili a cui queste persone hanno diritto per un anno, arriverà automaticamente a partire dal 1° settembre. Tutti gli altri dovranno procedere registrandosi sulla piattaforma che sarà attiva sempre dal mese prossimo: il sussidio arriverà quindi in un secondo momento, ma potrà comprendere anche gli arretrati.
Oggi la ministra Calderone, intervenendo a Non Stop News su Rtl 102.5, ha anche precisato che nel bacino di occupabili sono compresi anche i cosiddetti fragili, che continueranno a percepirlo fino alla fine del 2023. Secondo i primi calcoli, dovrebbe trattarsi di 88 mila nuclei familiari, al cui interno ci sono persone inserite in programmi di assistenza socio-sanitaria: si tratta ad esempio di persone con problemi di tossicodipendenza, o vittime di violenza. Per queste persone, ha precisato la ministra, non sarà necessario recarsi ai servizi sociali chiedendo la presa in carico e dovrebbero continuare a ricevere il sussidio fino alla fine dell'anno, oltre quindi le sette mensilità previste per gli occupabili dalla Manovra del governo Meloni. Non mancano però le difficoltà: ci sarebbero infatti problemi nel recuperare i dati per individuare con precisione i nuclei fragili, secondo quanto segnalano i Comuni.
"Probabilmente l'sms era scritto in un modo che non ha dato rassicurazione e ha creato tensioni. Anche se va detto che queste tensioni sono state amplificate ampiamente. Abbiamo chiesto l'informativa al ministro dell'Interno per le proteste di piazza. A Napoli, c'erano 30 persone davanti all'Inps. Per questo ho chiesto ieri alla Camera di non soffiare sul fuoco ma di dare corrette informazioni", ha aggiunto la ministra.