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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza, prima frenata: assegno di 780 euro diminuisce se le risorse non bastano

L’assegno di 780 euro potrebbe subire tagli: in caso di esaurimento delle risorse disponibili, cioè 6 miliardi euro, nell’ultima pagina della domanda per richiedere il reddito di cittadinanza, si specifica che ci potrebbe essere una “rimodulazione dell’ammontare del beneficio”. Chi richiede il sussidio accettare, firmandolo nel modulo, il possibile taglio.
A cura di Annalisa Cangemi
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Prima frenata sul reddito di cittadinanza. La misura cardine del programma del M5S potrebbe risultare già ridimensionata prima della partenza. Da ieri sera sono online i moduli, stampabili o compilabili online, per richiedere il reddito di cittadinanza, dal prossimo 6 marzo. Il decretone, al cui interno, oltre a questa misura, si trova anche la riforma delle pensioni con quota 100, è stato approvato ieri a Palazzo Madama in prima lettura, e ora passerà alla Camera. Per la misura sono previsti 6 miliardi di euro. Ma le previsioni potrebbero essere riviste: Luigi Di Maio inizialmente aveva parlato di una platea di 5 milioni e mezzo di beneficiari, che avrebbero percepito un reddito di 780 euro al mese. Ma dai moduli Inps emerge uno scenario diverso.

Sul sito dell'istituto di previdenza si trovano in tutto tre moduli: solo uno serve per presentare la domanda vera e propria, gli altri servono solo per integrare o correggere la domanda principale (per esempio se il beneficiario del sussidio ha iniziato a lavorare in un periodo successivo a quello fotografato dall'Isee). Nel form principale, di 9 pagine, alla fine si trova un'importante precisazione: "In caso di esaurimento delle risorse disponibili per l’anno di riferimento, con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, è ristabilita la compatibilità finanziaria mediante rimodulazione dell’ammontare del beneficio". Tradotto: se i 6 miliardi stanziati per quest'anno dovessero non bastare, il sussidio potrebbe subire delle decurtazioni. Si tratta della clausola di salvaguardia prevista dal decreto, e dalla legge di bilancio. In pratica chi richiede il reddito deve accettare, firmandolo nel modulo, una possibile riduzione dell'assegno.

Inoltre, sempre nell'ultima pagina del modulo SR180, il beneficiario viene informato del fatto che potrebbero esserci controlli sulle dichiarazioni, e che "La non veridicità del contenuto delle dichiarazioni comporta la revoca/decadenza dai benefici eventualmente conseguenti ai provvedimenti emanati sulla base delle dichiarazioni non veritiere e le conseguenti sanzioni economiche e penali".

Si trovano inoltre altre importanti precisazioni: "il beneficio tiene conto dei redditi percepiti e quindi può cambiare se il richiedente trova un'occupazione". E poi si sottolinea "che i soldi messi sulla card devono essere spesi tutti, pena un taglio del 20% nel mese successivo".

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