Reddito di cittadinanza, ok al 75% delle domande: ricariche tra il 20 e 25 aprile
Tra il 20 e il 25 aprile verranno distribuite e ricaricate le prime 480mila card con il reddito di cittadinanza. Dopo una lunga attesa, la conferma arriva direttamente da Pasquale Tridico, il nuovo presidente designato dell'INPS al posto di Tito Boeri (la nomina formalmente non è stata ancora perfezionata, ma dovrebbe arrivare nelle prossime settimane). In una intervista al Corriere della Sera, infatti, l'economista di area 5 Stelle fa il punto anche sulle domande finora presentate e si dice estremamente soddisfatto della celerità con cui l'INPS ha svolto il proprio compito. Spiega Tridico: "Al 12 aprile sono state elaborate circa 640 mila domande, tutte lavorate nella direzione centrale: una grande performance. Il tasso di accoglimento è del 75%. Quindi sono già 480 mila le carte del Rdc che verranno caricate tra il 20 e il 25 aprile e distribuite alle Poste, alle quali si sommeranno le altre carte che risulteranno dalle quasi 200 mila domande che esamineremo in questi giorni".
Tridico smentisce poi che l'erogazione del reddito di cittadinanza possa essere provvisoria in attesa di successive verifiche: "Il Rdc non viene riconosciuto in modalità provvisoria. Se le informazioni sono nelle banche dati dell’Inps o in archivi collegati, il controllo è preventivo e a tappeto. Altrimenti è a campione sulle autocertificazioni. Se si evidenzieranno situazioni che comportano la decadenza, la prestazione verrà revocata e, in caso di dichiarazioni mendaci, verrà notificato un indebito, oltre alle sanzioni, anche penali, previste dalla legge".
L'importo medio sarà di 520 euro a famiglia, con la cifra massima che sarà di 1380 euro al mese: nella lettura del presidente INPS il reddito di cittadinanza potrebbe anche raggiungere 1,2 milioni di famiglie, la cifra inizialmente ipotizzata dal governo. Più complicato pare invece il cammino per le misure di "accompagnamento del reddito di cittadinanza", ovvero la costruzione dei percorsi personalizzati di reinserimento nel mondo del lavoro. Tanto che l'economista mette le mani avanti: "Il reddito di cittadinanza andrà valutato per quante persone sottrarrà alla povertà e non solo per quante ne collocherà al lavoro. Il primo obiettivo è propedeutico al secondo".