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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza, non verrà esteso ai senza tetto: bocciato l’emendamento alla Camera

I senza tetto non potranno accedere, almeno per il momento, al reddito di cittadinanza. Ad aprire a questa possibilità era stato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, suggerendo anche le due possibili strade da seguire. Ma ora un emendamento di Walter Rizzetto (Fdi) che avrebbe introdotto questi due criteri è stato dichiarato inammissibile, negando la possibilità ai senza fissa dimora di accedere alla misura.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il reddito di cittadinanza, almeno per il momento, non verrà esteso ai senza tetto. Contrariamente alla volontà espressa dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Un emendamento al decreto Crescita che puntava a estendere il reddito anche ai senza tetto, presentato dal deputato di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto, è stato infatti dichiarato inammissibile. La proposta di modifica conteneva due possibili elementi che avrebbero permesso ai soggetti senza fissa dimora di ricevere il reddito di cittadinanza, evitando il problema della mancata residenza, uno dei requisiti richiesti per accedere al sussidio: la residenza fittizia o la residenza in base al luogo di nascita. Ma la proposta non ha passato il vaglio delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

Era stato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ad affermare per primo che il “problema della residenza è superabile ed è già in atto un progetto”, che avrebbe permesso di far accedere alla misura anche i senza tetto. Tridico, in occasione di un’audizione alla Camera, aveva spiegato che esiste una legge del 1953 che “consente a tutti gli italiani di avere la residenza nel luogo di nascita. Molti cittadini italiani quindi hanno la possibilità di installare la residenza in una via fittizia dove l'individuo viene registrato”. E lo stesso numero uno dell’istituto di previdenza aveva detto che questo provvedimento non avrebbe avuto alcun “vantaggio elettorale mentre il vantaggio sociale e umano è enorme”.

La proposta di Rizzetto dichiarata inammissibile

L’emendamento è stato proposto da Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia. Che, contattato da Fanpage.it, spiega come l’idea di una modifica in questo senso “mi era venuta già prima perché i senza tetto – in quanto senza residenza – non possono accedere, nonostante siano i poveri tra i più poveri”. Rizzetto racconta come sia arrivato alla decisione di presentare l’emendamento:

Il fatto scatenante è stata l’audizione di Tridico alla Camera, in cui ha fatto un ragionamento sul passaggio dal virtuale al reale dell’Inps, parlando dei camper. Io ho risposto per metterlo alla prova su questo punto, chiedendogli cosa potevano fare per i senza tetto. Lui ha messo in campo due possibilità: quella della residenza fittizia che dà ogni comune per fornire a tutti un indirizzo di posta e quella della residenza nel luogo di nascita anche per chi è senza fissa dimora.

Durante l’audizione di Tridico, come spiega Rizzetto, “si sono tutti detti d’accordo, soprattutto la maggioranza”. Motivazione che lo ha spinto a presentare l’emendamento: “Non mi aspettavo che me lo bocciassero, figuriamoci che lo dichiarassero inammissibile. Pensavo lo approvassero”, afferma ancora il deputato di Fratelli d’Italia. Che annuncia, inoltre, di aver presentato ricorso e che, se necessario, ripresenterà lo stesso emendamento in Aula alla Camera per rendere il reddito di cittadinanza accessibile anche per i senza tetto.

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