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Reddito di cittadinanza: maggioranza dei percettori al Sud, ma aiuti Covid sono andati tutti al Nord

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sottolinea che è vero che due percettori su tre di reddito di cittadinanza vivono nel Sud Italia, ma anche che la stragrande maggioranza degli aiuti Covid è andato al Nord.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I percettori di reddito di cittadinanza? La maggior parte vivono nel Sud Italia, è vero. Ma gli aiuti per sostenere le imprese durante il Covid sono andati quasi tutti al Nord. Il collegamento arriva direttamente dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, che si trovava a Palermo per la presentazione del XXI rapporto annuale dell'Istituto. "La spesa totale dell'Istituto nel 2021 è stata di 385 miliardi di euro tra pensioni e assistenza – ha sottolineato il presidente dell'ente previdenziale – abbiamo speso circa 60 miliardi per prestazioni Covid tra cassa integrazione, bonus per gli autonomi e altro".

Poi l'affondo: "Continuiamo a dire che il 65% del reddito di cittadinanza va al Sud, ma dimentichiamo di dire che il 70% delle prestazioni Covid sono andate al Nord". Non sono un segreto, infatti, le posizioni di Tridico sullo strumento di sostegno al reddito, del quale è sempre stato un grande sostenitore: "Anche per un fattore di onestà nei confronti di tanti cittadini del Sud bisogna guardare alla spesa nel suo complesso e non ai 7,6 miliardi che all'anno si spendono per il reddito di cittadinanza", ha insistito il presidente dell'Inps. Il messaggio è sostanzialmente sempre lo stesso: il reddito di cittadinanza si può sicuramente migliorare, ma non va usato come capro espiatorio o materia di propaganda elettorale. Anche perché di soldi lo Stato ne ha distribuiti parecchi, negli ultimi anni.

Tridico, tra l'altro, ha parlato lo stesso giorno in cui è stato diffuso il Rapporto Caritas, in cui si parla anche di reddito di cittadinanza. Oltre a segnalare un nuovo picco di poveri in Italia – è record, oltre due milioni di famiglie e 5 milioni e mezzo di persone – viene spiegato come meno della metà di chi ha bisogno riceva il sostegno al reddito. Perciò la misura non andrebbe certo cancellata, ma migliorata e implementata.

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