Reddito di cittadinanza, l’affondo di Matteo Salvini al M5s: “Non fa ripartire l’Italia”
In una giornata caratterizzata dagli scontri tra Lega e Movimento 5 Stelle, ma soprattutto della decisione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di chiedere le dimissioni del sottosegretario del Carroccio Armando Siri, Matteo Salvini non risparmia un attacco ai suoi alleati di governo del Movimento 5 Stelle. E il tema su cui li prende di mira è assai caro al popolo pentastellato: il reddito di cittadinanza, introdotto proprio da questo esecutivo con l’ultima legge di Bilancio. Secondo Salvini “il reddito di cittadinanza non fa ripartire l’Italia: ridurre le tasse è l’unico modo per far ripartire il Paese”. In particolare, per il vicepresidente del Consiglio, “ridurre tasse e burocrazia in Italia è l'unico modo per far ripartire l'economia del Paese, perché puoi mettere una toppa con il reddito di cittadinanza per aiutare chi non ce la fa, ma è chiaro ed evidente che non è questo lo strumento che fa ripartire un'economia”.
Altro tema affrontato da Salvini durante la sua giornata a Budapest, dove ha incontrato il premier ungherese Viktor Orban, è quello della flat tax, rispondendo a una domanda sulle tempistiche per la sua applicazione a tutti i lavoratori: “Per me e per la Lega anche domani e spero che non ci sia nessuno nel governo che rallenti quella che è un'emergenza nazionale”.
L’incontro con Orban e il futuro dell'Ue
Salvini ha parlato con Orban anche delle prossime elezioni europee e di possibili alleanze per il futuro: “Spero che le elezioni europee vedano vincitore Orban perché se fosse prevalente la sua visione l'alleanza sarebbe nelle cose”, dice riferendosi al Partito Popolare europeo. Per il premier ungherese il “Ppe deve restare aperto alla collaborazione con le destre, come quelle di Salvini. Io sono convinto che l'Ue ha bisogno di un'alleanza di partiti contro le migrazioni”. Anche se Orban sa di essere in minoranza nel partito europeo: “Il nostro destino lo decideremo dopo il voto ma se il Ppe si lega con quella sinistra europea che perde sostegno, noi faremo le nostre scelte”.