Reddito di cittadinanza, la proposta della Lega: “Utilizzarlo solo per l’acquisto di prodotti italiani”
Il reddito di cittadinanza erogato attraverso una card per acquisti. Ma solo di prodotti italiani. Questa è l’ipotesi che avanza Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera ed esponente di spicco della Lega. Con l’approvazione della nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza, il reddito di cittadinanza voluto fortemente dal MoVimento 5 Stelle sembra possa diventare realtà a partire da marzo o aprile 2019. Tutto da vedere, però, è il suo funzionamento così come la sua erogazione. Tra le ipotesi allo studio c’è quella di una apposita card da utilizzare per spendere le risorse ricevute con il reddito di cittadinanza dallo Stato. Una idea giudicata positivamente da Borghi che, ospite di L’Italia si è desta su Radio Cusano Campus, definisce “un modo intelligente” la possibilità di ricorrere a una card che renda tracciabili gli acquisti. Un meccanismo che consentirebbe di “gestire questa spesa: dobbiamo mettere in circolo questo denaro e farlo rimanere in Italia”.
Proprio su questo punto Borghi avanza una sua ipotesi, quella di favorire l’acquisto di prodotti italiani, a scapito di quelli importati da altri Paesi. “Se io do 100 euro a qualcuno e questo qualcuno compra una stufetta su Amazon prodotta in Corea – spiega l’esponente del Carroccio – capite che sono 100 euro che si volatilizzano completamente”. Per questo, secondo Borghi, “se si riuscisse a indirizzare gli acquisti prioritariamente sui prodotti italiani sarebbe meglio”.
Borghi ribadisce le tre modifiche chieste dalla Lega al reddito di cittadinanza, sottolineando che l’importante è che questa misura sia rivolta a chi è davvero in difficoltà. Ed elenca “le tre modifiche che abbiamo fatto noi della Lega: deve andare ai cittadini italiani, non deve andare a chi è pieno di soldi anche se non lavora e deve essere limitato nel tempo sulla base di proposte di lavoro”. In ogni caso, precisa, “io non sto seguendo direttamente questo tema, dato che è un cavallo di battaglia del M5s”.
Borghi interviene anche ad Agorà, su Rai Tre, soffermandosi ancora sul reddito di cittadinanza e sulla possibilità che lo Stato controlli tutte le spese: “Vedremo quali saranno le modalità pratiche di attuazione. Le voglio dire che in Unione Sovietica tra le tante cose che non c'erano, incluso il cibo per sostentarsi, non c'era Facebook, non c'era Twitter, non c'erano i social… La Stasi era meno pervasiva di Google. Quindi noi siamo tracciati, siamo tracciati comunque. Se ti traccia lo Stato invece che se ti traccia un operatore privato, come per esempio Facebook, che poi vende i tuoi dati per scopi commerciali ad altri, allora ad un certo punto facciamoci tracciare dallo Stato e pace. Almeno c'è una finalità sociale ed un controllo democratico, non dimentichiamocelo. Il problema esiste, lo so, però purtroppo siamo già dentro questo meccanismo e dobbiamo anzi tentare di liberarcene”.