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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza, Inps ricorda che l’avviso via sms dello stop era previsto dalla norma

L’Inps in una nota ha ricordato che la sospensione del Reddito di cittadinanza dal 1 agosto, comunicata via e-mail o sms a 169mila famiglie che non ne hanno più diritto era prevista dalla norma.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Inps con una nota ha specificato che la comunicazione dello stop all'erogazione dell'assegno del Reddito di cittadinanza via sms o via e-mail era previsto dalla legge. Oggi infatti 169mila famiglie che percepivano il reddito o la pensione di cittadinanza hanno ricevuto dall'Istituto un messaggio che le avvertiva della sospensione del sussidio da agosto.

Il messaggino è arrivato a chi è in nuclei familiari in cui non sono presenti disabili, minori o over 65 come prevede la nuova normativa. L'ultima rata che hanno percepito è dunque quella del 27 luglio scorso.

"In occasione del pagamento dell'ultima rata di Reddito di cittadinanza ai percettori che hanno già fruito di 7 mensilità nel 2023, l'Istituto, con un SMS o e-mail, ha informato gli interessati della sospensione del beneficio come previsto dalla norma. In particolare, nella sintetica comunicazione, è stato anche ricordato che, nell'eventualità della presa in carico dei servizi sociali, la sospensione sarà revocata", ha scritto l'Inps nella nota, precisando come "questa eventualità riguardi esclusivamente le persone che versano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo".

La presa in carico chiaramente, spiega ancora l'Inps, "non potrà quindi riguardare tutti i soggetti che sono già stati o potranno essere indirizzati proficuamente ai servizi per l'impiego per intraprendere percorsi lavorativi e per i quali lo stesso decreto-legge 4 maggio 2023 n. 48 (convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85) ha previsto l'accesso alla nuova misura del Supporto formazione e lavoro a partire da settembre". 

Complessivamente a giugno le famiglie che hanno ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza sono state in Italia poco più di un milione (1.010.536) per una spesa di 571,6 milioni. Secondo l'Osservatorio Inps le persone coinvolte in questo milione di famiglie sono 2.115.944. A maggio i beneficiari erano 1.045.662 per 590,8 milioni di spesa (dato rivisto al rialzo rispetto al dato diffuso un mese fa che indicava un milione di beneficiari). L'importo medio a famiglia a giugno è stato di 565,69 euro. Date però le novità introdotte dal governo, con il nuovo strumento di attivazione al lavoro che sostituirà il Reddito di cittadinanza, cioè il Supporto per la formazione e il lavoro che partirà da settembre, nei primi sei mesi del 2023 le richieste sono crollate rispetto allo stesso periodo del 2022 passando da 899.338 a 486.190 con un calo del 45,94%.

Per i sindacati è necessaria una proroga

Sul reddito di cittadinanza "è necessario prorogare il termine di 7 mesi per la sospensione" e "dare modo alla popolazione in condizione di bisogno di essere presa in carico dai servizi comunali", hanno detto Cgil e Fp Cgil aggiungendo che "abbiamo bisogno di procrastinare i termini, così assurdi, assumere rapidamente il personale a tempo indeterminato necessario ed assicurare e garantire la formazione necessaria per dare le risposte necessarie ad un problema così grave come la povertà".

Oggi, viene ricordato, un sms dell’Inps ha annunciato a centinaia di migliaia di beneficiari del Reddito di cittadinanza la sospensione dal 1 agosto del sostegno economico, come previsto dal decreto lavoro, convertito in legge poche settimane fa. "La brutta riforma del Rdc – denunciano – sta lasciando senza sostegno migliaia e di persone e ne sta scaricando la responsabilità sulle lavoratrici e sui lavoratori dei servizi sociali. Per loro il già quotidiano rischio di un lavoro a contatto proprio con i più deboli e i più fragili, diventa così insostenibile, soprattutto per l’incapacità di rafforzare i servizi sociali, nonostante ci siano, da oltre due anni, i finanziamenti necessari per assumere migliaia di assistenti sociali e di altre figure professionali che sarebbero stati indispensabili per fronteggiare una situazione di questo tipo, figlia di un furore ideologico ed una approssimazione operativa che non possono pagare certo lavoratrici e lavoratori".

"Con un sms il governo è riuscito a creare oltre 150mila nuovi poveri. La sospensione del reddito di cittadinanza dal primo agosto porta a nuova povertà non a più occupati. Il governo ha tagliato l'unico strumento di contrasto alla povertà e ora toccherà alla fragile rete dei servizi sociali dei Comuni misurarsi con il disagio e la disperazione di molte persone che perdono l'unico sostentamento. Una mazzata soprattutto al sud dove ci sono la maggioranza dei percettori del Rdc. La Meloni è Robin Hood al contrario toglie ai poveri per dare ai ricchi", ha detto il senatore dell'Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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