Reddito di cittadinanza, ecco i corsi di formazione obbligatori: quando iniziano e chi deve farli
Il governo Meloni, nell'ultima legge di bilancio, ha previsto forti tagli al reddito di cittadinanza. Come è noto, dal 2024 la misura sparirà del tutto, e nel 2023 gli ‘occupabili' (cioè tutti i maggiorenni fino a 60 anni che non hanno in famiglia over 60, minorenni o persone con disabilità) potranno ricevere l'assegno del Rdc solo fino a luglio. In più, è previsto che gli ‘occupabili' siano obbligati a seguire un corso di formazione o di riqualificazione professionale di sei mesi. Il ministero del Lavoro ha dato alcune nuove informazioni su questo punto.
Programma Gol, corsi di formazione per 160mila persone al via nelle prossime settimane
Il programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) è coordinato dall'Anpal, gestito dal ministero del Lavoro – guidato dalla ministra Marina Calderone – ed è finanziato con i soldi del Pnrr. Non si rivolge solo a chi prende il reddito di cittadinanza, ma dà priorità a questa categoria. Tra le altre iniziative, prevede di fornire attività di formazione a 800mila persone entro il 2025.
Secondo i dati del ministero, il programma ha già preso in carico "attraverso i centri per l'impiego 198mila percettori del reddito", ha detto Calderone in un'intervista a Libero. Sono circa 161mila persone, invece, le persone che prendono il reddito di cittadinanza, hanno aderito al programma Gol ma non sono ancora contattate dai centri per l'impiego. Anche loro presto "potranno iniziare l'attività formativa", ha annunciato la ministra, "perché sono stati aggiudicati o sono in via di aggiudicazione gli avvisi per l'attività di formazione che le Regioni hanno pubblicato".
Il programma Gol, infatti, è gestito nel concreto dalle Regioni e dai loro servizi per il lavoro. Dal sito di Anpal è possibile controllare il piano di attuazione della propria Regione, oltre a tutti gli avvisi sul tema, cioè i bandi con cui si decide chi terrà i corsi. Secondo il ministero, nelle prossime settimane l'aggiudicazione dovrebbe chiudersi in tutte le Regioni. Poi, i servizi per il lavoro procederanno a contattare chi ha aderito al programma Gol ma non è ancora stato inserito in un percorso di formazione o riqualificazione.
In passato "ritardi a potenziare i centri per l'impiego" per chi riceveva il reddito di cittadinanza
La ministra ha sottolineato che "l'obbligo di formazione per i percettori di reddito di cittadinanza era già previsto dalla legge", ma non era stato portato avanti per "mancanza di infrastrutture" e perché le Regioni avevano avuto un "ritardo nel potenziamento dei centri per l'impiego". La dichiarazione ha portato a una risposta dei parlamentari del Movimento 5 stelle nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato: "Finalmente, strano ma vero, nel governo c'è qualcuno che dice la verità sul reddito di cittadinanza". Per il ritardo che la ministra "ammette", hanno detto in una nota, "sono responsabili per la maggior parte dei casi FdI, Lega e FI", che governano nella maggioranza delle Regioni.
Secondo i più recenti dati di Anpal, al 30 giugno 2022 erano 660mila i percettori di reddito di cittadinanza tenuti a sottoscrivere il patto per la ricerca di un'occupazione (un accordo con il centro dell'impiego). Quelli presi in carico dai centri, però, erano solo 280mila, meno della metà. Nel 2022 il reddito di cittadinanza è costato circa 8 miliardi di euro, in linea con l'anno precedente (8,3 miliardi). Nel 2023, invece, la stima è che la spesa si abbassi a 6 miliardi. La maggior parte dei percettori (1,7 milioni) si trovano al Sud Italia e nelle isole. L'importo medio dell'assegno erogato è di 580 euro al mese.