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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza e quota 100, la Camera approva il decretone

La Camera dei deputati ha approvato il decretone, contenente le regole del reddito di cittadinanza e della quota 100 in tema di pensioni, con 291 voti favorevoli, 141 contrari e 14 astenuti. Ora il provvedimento tornerà all’esame del Senato per la terza lettura e l’approvazione definitiva che dovrà arrivare entro il 29 marzo.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Camera dei deputati ha approvato il decretone, contenente le regole di reddito di cittadinanza e quota 100 in tema di pensioni. Dopo aver incassato la fiducia ieri sera a Montecitorio, il provvedimento è stato approvato con voti 291 favorevoli, 141 contrarti e 14 astenuti. Ora il testo tornerà al Senato, per la terza e ultima lettura: l’approvazione definitiva dovrà arrivare entro il 29 marzo, data di scadenza del decreto. Durante l’iter alla Camera, soprattutto in commissioni Affari sociali e Lavoro, il provvedimento ha subito molte modifiche, in particolare per quanto riguarda alcuni aspetti del reddito di cittadinanza. Minori le modifiche per la quota 100.

Le modifiche al decretone della Camera

Molte le novità riguardanti soprattutto il reddito, la misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle. Il decreto recepisce, intanto, l’intesa con le Regioni sui navigator: si passa dai 6mila inizialmente previsti ai 3mila contemplati dall’accordo. Novità per le famiglie con disabili al loro interno: si prevede un nuovo calcolo della scala di equivalenza, con un aumento dell’assegno che può arrivare fino a 50 euro mensili. Introdotti anche nuovi paletti contro quelli che vengono definiti i finti genitori single. Maggiori controlli vengono inoltre assicurati sui furbetti anche grazie all’assunzione di più carabinieri e finanzieri. Il patto per il lavoro, inoltre, viene esteso anche a quelli che vengono definiti working poor, ovvero coloro i quali lavorano ma guadagnano poco: anche loro potranno rivolgersi ai centri per l’impiego per cercare una nuova occupazione.

Per i beneficiari sarà possibile presentare domanda non solo alle Poste, nei Caf e in via telematica, ma anche nei patronati. Sempre sul tema delle domande, per chi ha già fatto richiesta nei primi giorni, prima dell’approvazione finale del decretone in Parlamento, c’è la possibilità di integrare i documenti presentati – se mancanti di qualche informazione o certificazione – entro sei mesi, senza perdere nel frattempo la possibilità di ricevere il beneficio. Per quanto concerne sempre i beneficiari, potranno essere convocati dai centri per l’impiego e dai comuni anche attraverso mezzi informali, come le mail e gli sms.

Passando alle pensioni di cittadinanza, la novità riguarda le modalità di erogazione: non solo tramite la card Rdc, come avviene – fatta eccezione per un prelievo massimo mensile di 100 euro – per il reddito: chi usufruisce delle pensioni di cittadinanza, invece, potrà ritirare anche l’assegno in contanti. Infine, sempre sul tema delle pensioni, novità per il riscatto della laurea (e dei buchi contributivi) agevolato: non sarà più rivolta solo agli under 45, ma tutti i cittadini potranno chiedere il riscatto degli anni di studio con uno sconto purché non abbiano versato contributi prima del 1996.

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