Reddito di cittadinanza e crisi di governo: nessun rischio per il sussidio
La crisi di governo aperta dal vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, sembra portare alla sfiducia a Giuseppe Conte e alla fine dell’esperienza a Palazzo Chigi di Lega e Movimento 5 Stelle. E una delle domande che ci si pone in vista della mozione di sfiducia al Senato riguarda le misure introdotte dal governo in questi 14 mesi: che fine faranno? Una preoccupazione che riguarda da vicino molti italiani, soprattutto quelli che beneficiano del reddito di cittadinanza. Il timore che la misura – ancora nella sua fase iniziale, senza che si sia realmente compiuto il passaggio a quella successiva – possa scomparire si è manifestato in molte persone in queste ore. Ma, almeno per il momento, i beneficiari del sussidio voluto dal Movimento 5 Stelle possono stare tranquilli: il reddito rimane in vigore e non può essere cancellato nell’immediato, nonostante la crisi di governo.
Cos’è il reddito di cittadinanza e come è stato introdotto
Il reddito di cittadinanza è una misura introdotta dalla legge di Bilancio e dal successivo decretone (che ne ha disciplinato le regole) grazie alla quale le famiglie con reddito Isee inferiore ai 9.360 euro annui ricevono un sussidio mensile (fino a 780 euro per i single, con cifre più alte per i nuclei con più componenti) e vengono aiutati dai centri per l’impiego nel loro percorso di inserimento (o re-inserimento) nel mondo del lavoro. Il reddito, questo l’elemento da sottolineare, è stato introdotto come misura strutturale. Ovvero permanente, senza una scadenza. Nel decretone che disciplina le regole del Rdc si dice chiaramente che la misura è partita ad aprile 2019 ma non si prevede una data di fine. Il che indica che è permanente.
D’altronde c’è un altro passaggio riguardante le regole che conferma come la durata del reddito non sia in discussione: la misura viene percepita dai beneficiari per 18 mesi e, se intanto non dovessero trovare lavoro, dopo un mese di sospensione avrebbero diritto a ricevere il sussidio per altri 18 mesi.
Come si può cancellare il reddito di cittadinanza
La misura è stata introdotta prevedendo anche le risorse da stanziare annualmente per finanziarla. Ed è stata inoltre ufficialmente introdotta con il cosiddetto decretone, poi convertito dal Parlamento in legge. Il che vuol dire – sempre perché la misura non ha scadenza – che per cancellarla l’unica possibilità è quella di una apposita legge. Servirebbe, quindi, un passaggio in Parlamento. Oggi chiuso, ma che dovrebbe riaprire – per discutere la mozione di sfiducia a Conte – la prossima settimana. Una convocazione straordinaria, quella di Palazzo Madama, che difficilmente porterà alla discussione di altri provvedimenti. Inoltre, qualunque sia l’esito di questa crisi, ponendo anche l’ipotesi di una nuova maggioranza per qualche mese, difficilmente un governo nato per traghettare il Paese al voto si prenderebbe una responsabilità del genere.
Ma anche le future maggioranze, quelle che potrebbero nascere da un nuovo voto, non avrebbero vita facile nell’eliminare il reddito di cittadinanza, misura che la Lega ha comunque approvato, pur non risparmiando critiche come fatto soprattutto nelle ultime ore da Matteo Salvini. Ma la prassi vuole che difficilmente vengano abolite norme appena approvate. Lo si è visto, in questa legislatura, anche con il bonus degli 80 euro voluto da Renzi e tanto criticato da M5s e Lega, che però non l’hanno toccato. Un’ipotesi forse più credibile è quella di una modifica al reddito di cittadinanza da parte della prossima maggioranza. Ma di tempo ancora ce n’è tanto e per ora l’unica certezza è che il reddito cittadinanza rimane esattamente com’è, senza alcuna novità per i beneficiari.
Il Movimento 5 Stelle assicura: ‘Non cambia nulla’
Anche il Movimento 5 Stelle, attraverso il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, assicura che il reddito di cittadinanza rimarrà nella sua forma attuale: “Nessuno potrà cancellare le 900mila domande di reddito di cittadinanze e pensione di cittadinanza accolte in questi mesi. Questa è la cartina della nostra Italia, in ogni comune dietro ogni numero trovate speranza e voglia di dignità. Grazie Giuseppe Conte”, scrive su Twitter pubblicando una mappa delle domande accolte sulla base dei dati Inps.
I navigator
Altro aspetto riguardante il reddito di cittadinanza è quello della figura dei navigator, assunti (con contratti a tempo determinato) per assistere i beneficiari della misura nella ricerca del lavoro. Anche nel caso dei navigator, comunque, c’è la certezza che nulla cambierà per ora. Coloro i quali hanno passato il concorsone che si è tenuto negli scorsi mesi a Roma, hanno da poco firmato i loro contratti (dopo metà luglio) e hanno preso parte alle giornate di orientamento. E proprio da inizio agosto hanno iniziato la loro fase di orientamento sul campo, affiancando sul territorio in cui lavoreranno gli addetti Anpal che hanno il compito di formarli. Anche sui navigator, insomma, non si torna indietro.