Reddito di cittadinanza, cosa intende Di Maio per “spese immorali”
Luigi Di Maio le ha definite “spese immorali”, riferendosi a tutti gli acquisti che non potranno essere effettuati con i soldi ricevuti attraverso il reddito di cittadinanza. Un concetto generico che lascia intendere come queste somme potranno essere utilizzate dai cittadini che riceveranno l’assegno da 780 euro al mese (per chi ha reddito zero). Partendo da questa definizione, non è semplice capire cosa intendesse Di Maio per spese immorali. Ma è lo stesso vicepresidente del Consiglio che ci viene in aiuto specificando che tipo di acquisti sarà possibile effettuare – e in che modo – grazie all’assegno derivante dal reddito di cittadinanza. Ieri Di Maio ha spiegato che il reddito verrà erogato attraverso una carta che “permette la tracciabilità, non permettendo evasione o spese immorali con quei soldi”.
Con il reddito di cittadinanza il M5s e la maggioranza di governo vogliono concedere alle persone con redditi più bassi quelle spese che permettono di “assicurare la sopravvivenza minima dell’individuo”. Il riferimento è ai “beni di prima necessità”. Si può trattare di prodotti alimentari, relativi alla salute dell’individuo o comunque a tutto ciò che è indispensabile per condurre una vita dignitosa. E per controllare che le spese rientrino tra quelle considerate per beni di prima necessità, verrà in supporto dello Stato la tecnologia. “La carta – spiega Di Maio – non funziona per i beni non di prima necessità. Grazie alla tecnologia è possibile disabilitare l’utilizzo del reddito in alcuni negozi”. Non solo: Di Maio fissa un altro obiettivo: “Spendere il reddito nei negozi italiani, sul suolo italiano”. Allo scopo di “iniettare nell’economia reale dieci miliardi di euro ogni anno per far ripartire i consumi, le imprese e le vite dei commercianti”.
Quali spese sono escluse dal reddito di cittadinanza
La definizione di spese immorali viene chiarita da Di Maio. E i primi riferimenti sono quelli più ovvi, riguardanti il gioco d’azzardo o sostanze nocive alla salute. Non a caso l’esempio che fa Di Maio riguarda i gratta e vinci e le sigarette, che non potranno essere acquistate attraverso la card con cui verrà erogato il reddito di cittadinanza. Il ministro del Lavoro, inoltre, introduce un altro vincolo quando conferma che i soldi non potranno essere messi da parte ma dovranno essere spesi tutti entro la fine del mese. Non sarà quindi possibile accumularli.
Tornando sulle spese considerate immorali, un altro esempio è stato fatto negli scorsi giorni dal sottosegretario all’Economia, Laura Castelli: “Se per tre mesi verrà osservato che lei, col reddito di cittadinanza, va all'Unieuro, magari un controllino della Guardia di Finanza si fa”, ha detto lasciando intendere che le spese andranno verificate caso per caso ma che si cercherà di limitare quelle per beni non considerabili di prima necessità. Ma anche sugli acquisti tecnologici, rimangono dei distinguo: secondo la Castelli si può comprare uno scalda biberon, ma non una tv al plasma; secondo Stefano Patuanelli, capogruppo al Senato del M5s, sarà possibile anche effettuare acquisti su Amazon.