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Reddito di cittadinanza, cosa cambia nel modulo di domanda con le ultime novità dell’Inps

L’Inps ha recepito una modifica prevista dalla legge di bilancio 2022. Così, cambia il Quadro F del modulo di domanda del reddito di cittadinanza, relativo alle condizioni necessarie per ricevere il beneficio. Ecco tutte le novità.
A cura di Luca Pons
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L'Inps ha aggiornato il modulo necessario per fare domanda per il reddito di cittadinanza e per la pensione di cittadinanza. Le modifiche sono arrivate, come comunicato nel messaggio numero 3684 del 7 ottobre 2022 dell'Inps, per integrare le novità introdotte dalla legge di bilancio 2022, approvata dal Parlamento il 30 dicembre 2021. In particolare, l'ultimo cambiamento è la semplificazione del "Quadro F", che contiene le informazioni sulle condizioni per ricevere il sussidio.

Come richiedere il reddito di cittadinanza: le novità nel Quadro F

Il modulo di domanda – che si può scaricare dall'apposito sito oppure dal portale Inps – è stato modificato per quel che riguarda le informazioni sulle misure cautelari e sulle condanne definitive del beneficiario e del suo nucleo familiare, per i reati che sono stati stabiliti dalla legge di bilancio. Per rendere più semplice la compilazione della domanda per il reddito di cittadinanza, nel cosiddetto "Quadro F – Condizioni necessarie per godere del beneficio", i dati del richiedente sono stati separati da quelli del suo nucleo familiare.

Per il primo, è presente una casella che chiede di confermare di essere stato sottoposto a custodia cautelare in carcere, né a condanna definitiva per alcuni specifici reati. Per il nucleo familiare, invece, sono richiesti i dati su eventuali membri detenuti in carcere, ricoverati in istituti di cura di lunga degenza (o altre strutture residenziali), oppure disoccupati a seguito di dimissioni volontarie.

La legge di bilancio 2022, infatti, ha modificato le norme per quel che riguarda i controlli sulla presenza di condanne che possono far scattare la revoca del reddito di cittadinanza. In particolare, i reati in questione sono quelli previsti dal decreto legge n.4 del 2019, al comma 3 dell'articolo 7, che si riferisce a:

"[…] i reati di cui ai commi 1 e 2 e per quelli previsti dagli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416ter, 422, 600, 600-bis, 601, 602, 624-bis, 628, 629, 630, 640-bis, 644, 648, 648-bis e 648ter del codice penale, dall’articolo 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, per i delitti aggravati ai sensi dell’articolo 416-bis.1 del codice penale, per i reati di cui all’articolo 73, commi 1, 1-bis, 2, 3 e 4, nonché comma 5 nei casi di recidiva, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché all’articolo 74 e in tutte le ipotesi aggravate di cui all’articolo 80 del medesimo decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e per i reati di cui all’articolo 12, comma 1, quando ricorra l’aggravante di cui al comma 3-ter, e comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, nonché alla sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti per gli stessi reati"

A una condanna per uno di questi reati, segue la revoca del reddito di cittadinanza – anche retroattivamente – e l'obbligo di restituire quanto si è ricevuto. Chi viene condannato per uno di questi reati penali, peraltro, non può richiedere il reddito di cittadinanza prima che siano passati dieci anni dalla condanna.

Per verificare la presenza di condanne, l'elenco dei titolari del reddito di cittadinanza sarà trasmesso al ministero della Giustizia. Il controllo è automatizzato, e viene effettuato su tutti i richiedenti e i percettori di reddito e pensione di cittadinanza.

Le altre modifiche sui requisiti del reddito di cittadinanza

Le modifiche apportate dalla legge di bilancio 2022 al reddito di cittadinanza sono state diverse: dalla riduzione del numero di offerte di lavoro che si possono rifiutare prima di perdere il reddito, che sono scese da tre a due, fino al coinvolgimento dei Comuni nell'impiego delle persone che percepiscono il Rdc.

Il 15 luglio, l'Inps aveva già modificato il modulo di domanda di reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza, sempre per integrare le novità della legge di bilancio 2022: in quel caso, si trattava della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did), che diventava automatica con la richiesta di reddito di cittadinanza.

In questo caso, invece, la modifica è stata più che altro formale: il cambiamento del Quadro F permette di inserire più semplicemente i propri dati relativi a eventuali condanne definitive e misure cautelari in carcere, separandole da quelle sul proprio nucleo familiare.

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