Reddito di cittadinanza, Conte contro Renzi e Meloni: “Vogliono umiliare chi è in difficoltà”
Il reddito di cittadinanza è tornato al centro della polemica politica ed è il turno di Giuseppe Conte, leader del Movimento che ne ha fatto una bandiera per poi approvarlo durante il governo gialloverde, scagliarsi contro i suoi avversari. L'ex presidente del Consiglio, con un post su Facebook, punta il dito contro Giorgia Meloni e Matteo Renzi. Giusto questa mattina il leader di Italia Viva ha lanciato il referendum per abolire la misura. "Al peggio non c’è mai limite. Non solo non si interessano delle persone in difficoltà, ora le umiliano anche", scrive il presidente del Movimento 5 Stelle sui suoi social.
"Santanchè, compagna di partito di Giorgia Meloni, va in tv a puntare il dito contro un ex imprenditore in situazione di difficoltà, che percepisce il reddito di cittadinanza – continua Conte – Lo umilia pubblicamente accusandolo di non essere un esempio dignitoso per i suoi figli e intimandolo di andare a lavorare perché è ‘robusto' e ‘paffuto'. Nessuna attenzione verso la sofferenza, nessun senso di umanità". Secondo il leader pentastellato si tratta di "un piano ben preciso", quello di Fratelli d'Italia: "Togliere a chi non ha per dare a chi già ha e tanto. Sono dei Robin Hood al contrario. Tanto che alcune settimane fa il partito di Meloni ha lanciato una brillante proposta – sottolinea Conte – togliere reddito e pensioni di cittadinanza agli italiani che non riescono a sopravvivere per investire sulle armi, con occhio molto attento alle lobby di settore".
"Nella guerra agli ultimi, spicca anche il redivivo Renzi, che non accetta mai di farsi superare, soprattutto negli errori – ironizza Conte – ha appena annunciato di voler raccogliere le firme per togliere a centinaia di migliaia di famiglie, di giovani precari, anziani e disabili un reddito che gli permette di arrivare a fine mese". E attacca: "Il programma è già pronto, un giorno sarà ai banchetti per togliere aiuti alle fasce di popolazione in difficoltà economica e un altro in Arabia Saudita per continuare le sue conferenze lautamente retribuite che magnificano il rinascimento democratico, giusto per arrotondare lo stipendio da senatore". In sintesi "Meloni e Renzi si intendono benissimo, soprattutto su un punto – insiste il leader grillino – forti con i deboli e molto sensibili, invece, verso gli interessi di chi già conta, e tanto". Quanto al Movimento, Conte conclude: "Orgogliosi di dare voce a chi, per questa politica lontana dalla realtà, è solo un rumore di fondo. A chi per loro non conta".