Reddito di cittadinanza, chi può diventare navigator e come fare
Con la partenza del reddito di cittadinanza, che si avvicina dopo l’approvazione del decreto in Consiglio dei ministri, è in arrivo anche una nuova figura: quella dei navigator. Si tratta di coloro i quali avranno il compito di indicare ai beneficiari della misura le opzioni da seguire per la loro formazione e per la ricerca del lavoro. Verranno assunti da Anpal Servizio spa con un contratto di collaborazione di due anni. Con l’impegno del governo di stabilizzarli. A spiegare come funzionerà questa figura e come verrà reclutata è stato ieri Domenico Parisi, prossimo presidente di Anpal.
La retribuzione dei navigator sarà intorno ai 30mila euro lordi annui, corrispondenti a circa 1.700-1.800 euro netti al mese. Il Sole 24 Ore spiega che la selezione avverrà, in tempi brevi, per titoli e colloqui. Nei prossimi giorni verrà aperta una call sul sito dell’Agenzia nazionale per le politiche attive, con un avviso di 15 giorni per presentare le domande.
Chi può fare il navigator
Per diventare navigator è necessario possedere alcuni requisiti, a partire da una laurea magistrale che può essere in: economia, giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, psicologia o scienze della formazione. Il governo si aspetta l’arrivo di circa 50-60mila domande. Le competenze richieste, invece, le ha spiegate Maurizio Del Conte, presidente uscente di Anpal, parlando con l’Adnkronos. Devono sicuramente conoscere le regole, ovvero “benefici, incentivi e sussidi di disoccupazione, con le differenze messe in campo a livello regionale e territoriale, avere conoscenza tecnica e giuridica precisa, avere capacità anche di orientatore e valutatore delle competenze professionali di chi si presenta allo sportello, in modo tale da realizzare un bilancio delle competenze del disoccupato. Ed essere capaci di leggere come si muove il mercato territorialmente, essendo in grado di incrociare domanda e offerta di lavoro”.
Il piano di Parisi
Il futuro presidente di Anpal, Domenico Parisi, ha spiegato ieri che i navigator entreranno in campo tra maggio e giugno. Ma, una volta assunti, avranno bisogno di un periodo di formazione di 6-8 mesi “sul campo”. Quindi ci vorrà tempo prima che inizino a svolgere a tutti gli effetti il loro ruolo. Parisi non punta però solo sui navigator, ma anche sull’importanza dello scambio di dati su lavori disponibili e lavoratori, cercando di far incontrare la domanda e l’offerta attraverso i sistemi digitali. Rimane però un problema: l’informatizzazione dei centri per l’impiego, tanto che il 50% di quelli italiani non ha una dotazione informatica adeguata. Ma Parisi ha fiducia: “Credo nei miracoli – sostiene –. Spero di poter ripetere in Italia il miracolo del Mississippi”.
I navigator andranno a lavorare nei centri per l’impiego, strutture pubbliche coordinate e sostenute, a livello economico dalle regioni. E proprio le regioni, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sono preoccupate per quanto avverrà. Cristina Grieco, coordinatore degli assessori regionali al Lavoro, spiega: “In pochi mesi dovranno essere assunte e inserite 6mila persone, individuate da Anpal. Un’operazione che trascura sia l’esigenza di formare queste nuove figure sia di assegnarle ai centri per l’impiego, dotandole di postazioni e strumenti di lavoro”. Il timore dei presidenti di regione è che poi i 6mila lavoratori a termine diventino un problema degli enti locali. Non a caso, le regioni puntano ad assumere le altre 4mila persone attraverso un concorso pubblico, con una procedura che richiede almeno sei mesi.
Di Maio e il concorso per i navigator
La volontà del vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, è quella di assumere 10mila navigator, "nei mesi di marzo e aprile", anche se con un contratto precario. Con l'obiettivo, poi, "di stabilizzarli attraverso un concorso con contratto a tempo indeterminato". Compito dei navigator, spiega Di Maio all'Aria che tira, su La7, sarà quello di "bussare alla porta" dei beneficiari, ricoprendo anche un ruolo di controllori. Così, se il beneficiario "non sta facendo il suo dovere", cioè recarsi nei centri per l'impiego o assicurare le otto ore settimanali di lavori utili, si potrà mandare un controllo.