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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza a ex Br, Catalfo: “Etro e Gaeta possono averlo, verifiche su Saraceni”

Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, risponde al question time alla Camera sulla questione del reddito di cittadinanza erogato per alcuni ex brigatisti. Per quanto riguarda il caso di Federica Saraceni fa sapere che sono in corso ulteriori approfondimenti, mentre per Raimondo Etro e Massimiliano Gaeta il sussidio può essere ricevuto perché hanno finito di scontare la loro pena.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il caso del reddito di cittadinanza agli ex brigatisti si è riacceso con la notizia che a percepire la misura introdotta dallo scorso governo è anche Federica Saraceni. Ora la questione torna nel dibattito parlamentare, con il question time presentato dalla Lega – che il reddito di cittadinanza l’ha introdotto con la scorsa legge di Bilancio – al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Catalfo risponde all’interrogazione leghista ribadendo la sua “profonda e umana vicinanza ai familiari delle vittime” e spiegando di aver già sollecitato il ministero e le altre pubbliche amministrazioni coinvolte per “fornire una risposta a questa vicenda, come a tutti quei casi analoghi che potrebbero verificarsi”.

Catalfo spiega che dopo il precedente question time è stato “avviato un confronto tra le amministrazioni coinvolte per lo svolgimento di ogni approfondimento che possa chiarire i contorni della questione. Sono in corso approfondimenti che intendono pervenire a un chiarimento sul piano generale circa i requisiti di accesso al reddito, ma anche far luce sulla compatibilità o meno degli arresti domiciliari con gli obblighi previsti dal decreto”.

Etro e Gaeta possono ricevere il reddito di cittadinanza

L’interrogazione riguarda anche altri due casi, quelli di Massimiliano Gaeta e Raimondo Etro: “Dagli elementi raccolti risulta che entrambi i soggetti hanno espiato la pena: per tale motivo e nel pieno rispetto del dettato costituzionale che sancisce che le pene devono tendere alla reintroduzione del condannato, che deve essere reinserito nella società a una condizione di parità rispetto a tutti gli altri,  possono godere in tal modo degli strumenti previsti dal nostro sistema di welfare".

I controlli contro i furbetti del reddito di cittadinanza

Sui controlli per i beneficiari del reddito di cittadinanza si concentra l’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia. Catalfo sottolinea che la misura si basa su un “impianto sanzionatorio fondamentale: per chi lo percepisce in modo fraudolento sono previsti da 2 a 6 anni di carcere. Controlli e sanzioni che avvengono anche con l’incrocio delle banche dati”. “Nel primo semestre – afferma il ministro del Lavoro – sono stati scoperti 185 lavoratori in nero percettori della misura, testimonianza del buon funzionamento dell’apparato dei controlli”.

Un concorso in parte riservato ai precari di Anpal

Ultima questione affrontata è quella dei precari di Anpal servizi, posta dal Pd: “Il ministero – risponde Catalfo – non ritiene priva di dubbi una procedura di passaggio automatico dal contratto a tempo determinato all’indeterminato: questa trasformazione non deve violare la legge a cui devono attenersi anche le società a controllo pubblico. Anche il regolamento interno di Anpal non è mai stato sottoposto all’approvazione del cda di Anpal ed è inoltre in corso un’indagine della Corte dei conti nei confronti dell’agenzia. Oggi la situazione percorribile è quella di procedere, di comune accordo con la funzione pubblica, a bandire un concorso in parte riservato al personale già dipendente. Non posso fare a meno di ricordare che la complessità della questione impone il compimento delle più scrupolose verifiche”.

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