Reddito cittadinanza, Boeri avverte: “Meglio rinviarlo, c’è rischio di dichiarazioni Isee false”
Il sito del reddito di cittadinanza è ormai online. Ma arrivano subito le prime perplessità dal presidente dell'Inps Tito Boeri: "Sarebbe opportuno rinviare il reddito di cittadinanza a quando sarà operativo l'Isee precompilato visto che dagli approfondimenti svolti dall'Inps le dichiarazioni sostitutive per ottenerlo sottodichiarano il patrimonio finanziario". Lo ha detto Boeri, nel corso di un'audizione alla Commissione lavoro del Senato sul decretone reddito-pensioni. Secondo Boeri "in assenza di controlli ex-ante sulla veridicità delle autodichiarazioni patrimoniali da parte dei richiedenti il reddito di cittadinanza, si rischia infatti di dover poi, in sede di verifica ex-post, essere chiamati al recupero di somme ingenti da famiglie che non soddisfano i requisiti patrimoniali". Si parla anche di 100mila nuclei a cui l'Inps potrebbe chiedere indietro circa 10mila euro. "Un'azione di recupero che non sarà molto popolare", ha commentato Boeri.
Il punto è che l'istituto previdenziale non avrebbe al momento gli strumenti per fare verifiche sul patrimonio mobiliare, cioè conti correnti e titoli di stato: "Ci troviamo nella condizione di dare il reddito cittadinanza a chi non ne ha diritto", ha detto Boeri.
Per poter ottenere l'Isee basterà compilare la dichiarazione sostitutiva unica, con i dati del reddito, del patrimonio mobiliare e immobiliare. Ha diritto al reddito colui che ha un patrimonio mobiliare di massimo 6mila euro, considerando un'aggiunta di 2mila euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo. Il patrimonio immobiliare invece non deve superare la soglia di 30mila euro, oltre alla casa di abitazione. Dalle simulazioni svolte dall'Inps, con controlli fatti ex ante "si avrebbero circa 100mila nuclei beneficiari in meno e il reddito di cittadinanza costerebbe circa un miliardo in meno di quanto stimato in base alle circostanze attuali".
Secondo l'Inps inoltre la platea del sussidio sarà di 1,2 milioni di nuclei familiari per 2,4 milioni di persone. E quindi, stando a queste cifre, i beneficiari del reddito sarebbero meno dei 5 milioni annunciati dal vicepremier Di Maio. Comunque il numero delle persone che potranno beneficiarne triplica il numero di nuclei del Rei. Il 50% dei nuclei sarebbero senza redditi e comunque senza redditi da lavoro "tra i quali, sottolinea Boeri, si celano anche gli evasori e i sommersi totali". Oltre la metà dei nuclei sarebbe costituito da single (644.000).
Tra gli altri effetti negativi evidenziati da Boeri ci sarebbe anche l'incidenza sull'occupazione: la misura rischia di trasformarsi in un disincentivo al lavoro. Il motivo è da ricercarsi anche nel fatto che quasi il 45% dei dipendenti privati del Sud ha "redditi da lavoro netti inferiori a quelli garantiti dal Rdc a un individuo che dichiari di avere un reddito uguale a zero". Inoltre ha sottolineato che la misura sarà "penalizzante per le famiglie numerose". Inoltre non servirà da contrasto alla povertà per moltissimi individui che vivono in condizioni di disagio, gli stranieri, a causa dei requisiti sulla residenza (10 anni).
Istat: "Un quarto della platea è composta da casalinghe"
Per quanto riguarda la platea del Reddito di cittadinanza l'Istat, in audizione al Senato, ha fornito alcuni dettagli in più: oltre un quarto dei beneficiari del reddito di cittadinanza saranno casalinghe. Su 2,7 milioni di beneficiari totali attesi, ben 679.000 sono casalinghe, mentre 428.000 risultano occupati e 613.000 disoccupati. Gli under 16 sono 515.000 mentre gli studenti sono 184.000 e i ritirati dal lavoro 224.000. Gli inabili al lavoro sono 63.000. Se si guarda solo alle persone in età da lavoro (15-64 anni) le casalinghe che potrebbero prendere il sussidio sono 465.000 (il 26% del totale).
Sempre secondo l'Ista i single "costituiscono il 47,9% delle famiglie beneficiarie" del reddito di cittadinanza, che riceveranno in media un sussidio annuo di 4 mila 469 euro (82,1% del reddito). Il sussidio medio in generale sarà di 5.045 euro (il 66,7% del reddito familiare), che sarà più alto al Sud (a 5.176 euro). Le famiglie residenti al Nord avranno in media 4.837 euro (66% del reddito). Sussidio più magro al Centro, 4.912 euro (61,9% del reddito).
Pensioni con quota 100: arrivate 18mila domande
Tito Boeri parla anche della riforma delle pensioni con quota 100, analizzando i primi dati: "Ad oggi sono arrivate all'Inps 18.000 domande per l'accesso alla pensione anticipata con Quota 100, un terzo delle quali da dipendenti pubblici". La maggior parte delle domande arrivano dalle regioni meridionali: 4 su 10 da Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. "Questo si spiega – ha detto – con il fatto che abbiamo spesso a che fare con persone non occupate, più pronte a fare domanda di pensione. Questo dovrebbe far riflettere sull'idea che il pensionamento liberi posti di lavoro".
Il pensionamento anticipato con la cosiddetta Quota 100 avvantaggerà soprattutto gli uomini del Nord, quelli con carriere più lunghe e continue. Secondo le stime dell'Inps gli uomini a fine 2019 saranno il 62,6% della platea degli interessati alla misura mentre le donne saranno il 37,4%. Se si guarda alla distribuzione percentuale del maggior numero di pensioni a fine 2019 liquidate con Quota 100 sul territorio il Nord rappresenta il 42,2% del totale, il Centro il 24,7% e il Sud e le Isole il 33%.