Recovery fund, Olanda vuole unanimità per accesso agli aiuti. Conte: “Non è in linea con regole Ue”
Oggi i leader europei torneranno a riunirsi a Bruxelles dopo lo stop agli incontri fisici imposto dalla pandemia. La richiesta dell'olandese Mark Rutte di far approvare all'unanimità il piano di ciascun Paese che vuole accedere al "Next generation Ue' "non mi pare in linea con le regole europee". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine dell'incontro di ieri con Emmanuel Macron a Bruxelles, rispondendo a una domanda sulla richiesta dell'Olanda, che vuole avere la possibilità di porre il veto.
Continua quindi il braccio di ferro tra l'Olanda e gli altri paesi ‘frugali', cioè Danimarca, Svezia e Austria, che premono per la riduzione dei 750 miliardi del Recovery fund, i Paesi del Sud, come Italia, Spagna, Portogallo e Francia che li considerano intoccabili, e quelli di Visegrad che vorrebbero accaparrarsene una fetta maggiore.
Ieri il premier Conte ha provato a rafforzare l'asse con Macron, in vista del negoziato di oggi, al vertice Ue, in cui dei 500 miliardi di sovvenzioni e i 250 di prestiti proposti dalla Commissione l'Italia proverà a portare a casa la cifra assegnata da Ursula von der Leyen, e cioè 81,8 miliardi di sussidi. "È complicato, non l'ho voluto mai nascondere, siamo Ventisette", ha ricordato ieri Conte, che però si è detto "ottimista".
"Con la Francia siamo stati promotori della lettera dei 9 e sin dall'inizio di questo percorso, di questa avventura Europa, ci siamo trovati a fianco, insieme con altri Paesi. Noi abbiamo una chiarezza e condividiamo la necessita' che tutto sia finalizzato al più presto", ha aggiunto.
"Non è partita contabile la posta in gioco è l'Europa, non solo una pronta ripresa ma la leadership e la competitività dell'Unione europea nel mondo globale – ha sottolineato -Condividiamo con la Francia la necessità di affermare la dimensione politica. Dobbiamo affermare il senso di una risposta europea forte tempestiva, non dobbiamo perdere di vista che l'obiettivo è la ripresa economica e sociale" di tutti Paesi. "La posta in gioco è la competitività dell'Unione europea nel mondo globale", ha insistito.