Recovery fund, ipotesi cabina di regia e 6 manager per la gestione dei 209 miliardi di fondi Ue
Nuovo vertice di maggioranza convocato dal presidente del Consiglio Conte: questa volta sul tavolo c'è il Recovery plan. Presenti i capi delegazione di maggioranza, Alfonso Bonafede (M5S), Teresa Bellanova (Italia viva), Roberto Speranza (Leu), Dario Franceschini (Partito Democratico), e i ministri dell'Economia e degli Affari europei, Roberto Gualtieri ed Enzo Amendola. All'incontro partecipa anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
Scopo del vertice è l'individuazione di una struttura di governance che nei prossimi mesi dovrà gestire i 209 miliardi del Piano di ripresa e resilienza in arrivo dall'Europa, piano ribattezzato Next Generation Eu. la discussione tra i vertici di maggioranza è tesa, anche per le ipotesi di rimpasto di cui si discute in queste ore.
Come apprende l'Ansa a guidare la realizzazione del Recovery Plan in arrivo dall'Ue sarà una struttura piramidale così composta: Il Comitato interministeriale affari europei (Ciae); un organo politico composto dal premier Conte, dal ministro dell'Economia Gualtieri, dal ministro dello Sviluppo economico Patuanelli; un organo tecnico simile a comitato esecutivo, costituito da manager, probabilmente in sei in totale.
A quanto emerge dalla riunione del presidente del Consiglio Conte con i capi delegazione, i sei manager potrebbero essere responsabili degli obiettivi del Recovery plan, anche con poteri sostitutivi rispetto ai soggetti attuatori. E sarebbero coadiuvati da una task force di 300 persone. Il ministro Enzo Amendola sarebbe delegato ai rapporti con Bruxelles.
"L'Europa s'è desta: si è fatta in quattro per aiutare i Paesi membri che avevano maggior bisogno, siamo tutti insieme e ci sosteniamo a vicenda, questo significa essere Unione. Dopo decenni di dibattiti ideologici vediamo ora la solidarietà europea in azione", ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, intervenuta all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Bocconi di Milano, richiamando però il nostro Paese alle sue responsabilità sull'uso delle risorse europee.
"Next Generation Eu avrà successo solo se l'Italia sarà in campo. E questo è il momento per l'Italia di prendere in mano il proprio futuro e contribuire alla ripresa collettiva dell'Europa" ha ricordato Ursula von der Leyen, aggiungendo che "l'Italia ha bisogno di due cose: disponibilità alle riforme e un approccio strategico agli investimenti".