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Recovery fund, Conte: “Ho fiducia in Merkel, convinceremo anche i Paesi ‘frugali'”

Il premier Conte, durante il suo tour in Europa in vista del Consiglio Ue, ha rilasciato un’intervista al canale spagnolo La Sexta, sottolineando l’importanza che il negoziato per il Recovery fund venga chiuso a luglio: “Il fondo ci sarà, ci deve essere ma non sarà per il Sud, sarà per l’Europa”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il premier Giuseppe Conte ha rilasciato un'intervista al canale spagnolo La Sexta, durante il programma "Al rojo vivo", in cui ha parlato soprattutto della ripartenza dei Paesi Ue dopo l'emergenza coronavirus: "Ci sono alcuni paesi che hanno dubbi" sul Recovery fund "ma la stragrande maggioranza ha una prospettiva politica molto chiara, così come la commissione europea che ha elaborato la proposta e il Parlamento europeo. Si tratta di vincere alcune residue resistenze e qualche perplessità ancora residua. Si vince col dialogo spiegando che è nell'interesse comune che dobbiamo preservare i valori comuni".

"È importante – aggiunge – che il negoziato sia chiuso già a luglio: ritardare la risposta sarebbe controproducente. Anche una risposta giusta e adeguata se tardiva non produce effetti. I Paesi avranno un ventaglio di strumenti disponibili nel secondo semestre di quest'anno se chiudiamo a luglio. Il grosso dei fondi sarà disponibile l'anno prossimo ma è bene che questo negoziato termini quanto prima in modo che tutti possano elaborare un piano di rilancio".

"Il fondo – assicura Conte – ci sarà, ci deve essere ma non sarà per il Sud, sarà per l'Europa. Non dobbiamo pensare all'Italia, alla Spagna, al Portogallo, alla Francia ma a una risposta europea forte, coordinata e storica perché siamo tutti uniti e quindi tutti dobbiamo riprenderci il prima possibile".

"Sono convinto che anche nei paesi dove c'è qualche perplessità si potranno superare questi dubbi: è importante avere una prospettiva politica, una decisione forte, evitare compromessi al ribasso perché siamo di fronte a una crisi epocale. Dobbiamo avere una visione politica europea, una prospettiva ambiziosa. Noi abbiamo una prospettiva di fondi anche europei per gli investimenti, per le riforme strutturali, non per spenderli a scapito dei paesi del nord. La ripresa se sarà più veloce tornerà utile anche per l'Olanda e i paesi del nord perché noi abbiamo un mercato unico: anche l'Olanda e i paesi del nord traggono grande beneficio da questo mercato unico".

"Io ho fiducia nella responsabilità e nel coraggio della cancelliera Merkel – dice – so che lei vive molto la dimensione politica di questo negoziato, comprende che questo è un appuntamento con la storia. A questo appuntamento il Parlamento europeo ha saputo rispondere così come la commissione europea e la Bce. Adesso è il turno del Consiglio europeo: non dobbiamo raggiungere un compromesso tra 27 paesi ma assumere con coraggio e determinazione una decisione politica".

In Italia, visto l'aumento dei casi, il governo è stato costretto a sospendere i voli dal Bangladesh: "Chiediamo responsabilità anche agli altri paesi. Non possiamo permetterci di subire nuove ondate di virus per la disattenzione altrui", aggiunge il premier. Ma se dovesse verificarsi una seconda ondata di Covid-19 l'Italia sarebbe pronta: "Le opinioni degli esperti sono varie, qualcuno di loro si aspetta una seconda ondata con la nuova stagione. Io dico anche che questo è un virus nuovo e tutte le conoscenze statistiche valgono poco, l'importante è essere preparati, noi lo siamo, ad affrontare anche una situazione che potrebbe ripresentarsi in modo critico e siamo sicuri di poter tenere sotto controllo il contagio anche di fronte a nuova ondata".

"È chiaro che continueremo a soffrire, la stagione turistica è per buona parte molto compromessa", dice il presidente del Consiglio, a proposito delle difficoltà del settore turistico. "Ho fiducia che il turismo possa riprendersi ad agosto e settembre ma dobbiamo scontare questa situazione di grave emergenza. Quindi abbiamo predisposto aiuti a questo settore, creato anche uno scostamento del deficit perché dobbiamo assicurare anche liquidità a imprese e famiglie in difficoltà".

Per quanto riguarda lo scontro interno con le opposizioni, Matteo Salvini in testa, che continuano a invocare un ritorno alle urne, dice: "Sulle elezioni dico solo che nella costituzione non c'è scritto che a decidere la data delle elezioni sia un esponente delle opposizioni".

Durante un'altra intervista al canale spagnolo Nius, sull'eventualità di costruire una sua lista politica, il premier taglia corto: "No. Io non lavoro per me, sto lavorando con grande impegno. Sono onorato di svolgere questo incarico di presidente del Consiglio, come recita la Costituzione italiana, con ‘disciplina e onore'. Fino all'ultim'ora, all'ultimo minuto, lavorerò sempre per il bene comune, con grande spirito di servizio", ma "non sto lavorando per fare un mio partito".

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