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Recovery, Conte prova a ricucire lo strappo e incontra Italia Viva: “Piano in Cdm entro fine anno”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prosegue gli incontri sul Recovery plan, ricevendo la delegazione di Italia Viva. Il primo obiettivo è evitare una crisi di governo e per farlo è necessario anche raggiungere un secondo scopo: presentare una prima bozza del piano italiano in Consiglio dei ministri entro la fine dell’anno.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il nodo del Recovery plan non è ancora sciolto. Ma nella maggioranza inizia ad arrivare qualche primo segnale di distensione, con gli incontri tra le delegazioni di maggioranza e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che hanno portato a una prima decisione: la creazione di un gruppo di lavorocomposto da rappresentanti di tutti i partiti al governo. Tutti vogliono evitare la crisi di governosul Recovery e per farlo Conte sta puntando molto sugli incontri che sono partiti ieri con Movimento 5 Stelle e Pd. Ora tocca a Italia Viva, che con la sua delegazione ha raggiunto Palazzo Chigi. L’obiettivo del presidente del Consiglio è quello di portare la bozza finale del Recovery plan italiano in Consiglio dei ministri entro la fine dell’anno: “Discutiamo, ma andare oltre sarebbe imperdonabile”, è la sua posizione.

Il piano italiano prevede l’investimento del 60% delle risorse per la transizione verde e digitale e del 40% per scuola, istruzione, ricerca, parità di genere, coesione territoriale e salute. Alla base di tutto ci sarà quello che è stato definito come un pilastro: la riforma della giustizia. Il piano, rispetto alla sua prima stesura, non verrà rivoluzionato ma subirà inevitabili cambiamenti. La prima novità, come detto, riguarda la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc, composto dai rappresentanti delle forze di maggioranza. Non ci saranno solo i ministri, quindi. Questa opzione, ora sul tavolo, andrebbe anche incontro alle richieste di Italia Viva, come dimostrano i primi segnali di schiarita inviati da Ettore Rosato, presidente del partito di Matteo Renzi. In più potrebbe aiutare a ridurre le tensioni tra le basi parlamentari e i ministri nei vari partiti.

Rimane, però, il nodo della task force, su cui non solo Italia Viva ma anche il Pd chiede chiarezza. La struttura è stata chiesta dall’Ue, ribadisce Conte, assicurando però che non debba essere “centralizzata e invasiva”. Un punto condiviso anche dai partiti di maggioranza più scettici: Pd e Iv. Le minacce di crisi da parte di Iv sembrano quindi ridimensionate, anche dopo che i dem hanno detto chiaramente che in caso di crisi si andrebbe a elezioni anticipate. Intanto la delegazione di Iv è arrivata a Palazzo Chigi per incontrare Conte: presenti Maria Elena Boschi, Luigi Marattin, Ettore Rosato, Davide Faraone, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti.

Proprio Bellanova commenta, prima di entrare: “Intanto è positivo che si parli di contenuto. Non si parla più di task force, non ci sono emendamenti in legge di Bilancio sulla task force. Iniziano a lavorare per dare risposte alle emergenze”. Interviene, attraverso la sua e-news, anche Renzi: “Confidiamo che, con buona pace dei fabbricatori di polemiche, il presidente Conte abbia letto” la lettera che lui stesso aveva inviato. “Vedremo se vorrà dare delle risposte. La parla adesso è nelle mani del premier, dipende solo da lui. Le risposte le deve all’Italia, non a Italia Viva”, aggiunge Renzi.

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