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Rebus indennità per il Movimento 5 Stelle, la senatrice: “Voto nato da un equivoco”

Indennità, restituzione sì o no? La senatrice Paola Nugnes risponde ai microfoni di Fanpage.it.
A cura di Gaia Bozza
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Restituzione sì, restituzione no. Le indennità accessorie hanno dato il via a una danza di opinioni sulla presunta ‘ingordigia' dei parlamentari 5 Stelle. Antefatto: ieri si sono svolte delle votazioni interne per capire l'orientamento dei gruppi parlamentari sulla rendicontazione e restituzione delle diarie. Si tratta di 3.500 euro di diaria; 3.690 (4.180 per i senatori) di spese esercizio mandato, quelle che servono per eventuali collaboratori;  poi 1.000 euro al mese circa, a seconda della distanza casa-aeroporto, per gli spostamenti in taxi (aerei, navi e treni sono rimborsati); e 3.098 euro annui di telefono. Il 48 per cento di votanti è contrario alla restituzione obbligatoria delle diarie, indicazione fornita invece da Beppe Grillo e Casaleggio.

Ma per la senatrice del M5S Paola Nugnes "è una minoranza", anche se si tratta di quasi la metà dei parlamentari. Avete cambiato idea rispetto alle indicazioni di Grillo? "No – risponde – la votazione è nata su un equivoco e poi non ha valore decisionale, solo consultivo". Qual è l'equivoco? "Nelle indennità accessorie ci sono diverse voci riservate all'espletamento dell'incarico, tra queste consulenze e collaboratori. Restituire tutto senza darlo ad un fondo significherebbe poi che quando ci sono consulenze, magari non si hanno i fondi sufficienti. Mi è parso di capire che qui fosse la perplessità, poter dividere le spese di vitto e alloggio da quelle di gestione del mandato, che a mio parere andrebbero lasciate in un fondo cui poter attingere". E poi, sottolinea ancora la senatrice, "questa restrizione che noi tutti ci dobbiamo dare non nasce dall'accordo pre-elettorale, in quell'accordo era prevista la rinuncia al 50 per cento del'indennità, acquisire tutte le indennità accessorie e rendicontrarle senza obbligo di restituzione".

In fatto di soldi, non è questa l'unica perplessità tra i 5 Stelle: c'è un altro aspetto legato alla tassazione. I parlamentari si troveranno a dover versare al fisco tasse per 10mila euro lordi mensili, mentre – come è risaputo – terranno per sé solo la metà dell'indennità, 5mila euro lordi. E quindi, nelle spese da rendicontare nelle diarie, molti vorrebbero inserire anche le tasse.

Contravverranno alle indicazioni di Grillo e Casaleggio? Si vedrà. "Per quanto mi riguarda – conclude la senatrice –  il mio parere è che restituiremo l'eccedente, ne sono certa. Ma vogliamo che in queste spese sia considerato tutto".

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