Reddito ai Brigatisti, Salvini protesta, ma votò contro l’esclusione per gli ex terroristi
In questi giorni la Lega si è esposta in prima linea per criticare la scelta di concedere il reddito di cittadinanza all'ex Br Federica Saraceni, condannata a 21 anni e mezzo di reclusione per l'omicidio del giuslavorista Massimo D'Antona, avvenuto a Roma nel 1999. Saraceni, romana, con due figli piccoli, riceve dallo Stato un sussidio di 623 euro che, come ha confermato anche l'Inps dopo le verifiche avviate dai ministeri della Giustizia e del Lavoro, le spetta per legge.
Salvini ha annunciato che il suo partito è pronto a paralizzare il Parlamento: "La Lega – ha detto – non parteciperà a nessun lavoro d'aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e quest'ingiustizia sarà sanata". Ma Salvini, che fino a meno di due mesi fa faceva parte del governo, dimentica che proprio la Lega votò contro un emendamento di Forza Italia che prevedeva che il reddito di cittadinanza non potesse essere destinato a persone che hanno subito condanne per terrorismo. La questione è stata sollevata dall'avvocato Pierantonio Zanettin di Forza Italia: "Voglio ricordare che in sede di approvazione del provvedimento sul reddito di cittadinanza avevo presentato un emendamento che escludeva l’assegno per quanti si fossero macchiati di reati gravi come quello di terrorismo".
Quell'emendamento fu bocciato in commissione Lavoro "dalla maggioranza in cui all’epoca facevano parte M5S e Lega – ha detto il deputato – E dunque trovo incoerente che una forza politica, la Lega, che aveva votato contro quell’emendamento oggi faccia una così plateale contestazione a risultato di quella stessa votazione". L’emendamento Zanettin fu poi riproposto in aula ma il governo giallo verde chiese la fiducia e quindi non fu più possibile apportare altre modifiche al testo.
Anche il deputato azzurro Enrico Costa ha puntato il dito contro gli esponenti del Carroccio, citando un verbale della commissione Giustizia in cui lui stesso aveva ammonito la Lega in sede di approvazione della legge sulla legittima difesa: "Si sta approvando un provvedimento che garantirebbe anche a chi commette ripetutamente furti all'interno di un'abitazione il reddito di cittadinanza. E paradossalmente — aggiunse Costa quando venne approvato la legge ‘spazzacorrotti' — i soggetti che saranno condannati per reati contro la pubblica amministrazione non potranno ottenere l'affidamento in prova ai servizi sociali in quanto il reato da loro commesso è considerato infamante, ma potranno comunque beneficiare del reddito di cittadinanza".