Alle porte delle elezioni europee, i partiti di destra e estrema destra, per lo più euroscettici, cavalcano il tema dell'immigrazione intesa come prevaricazione, pericolo di diffusione di malattie, causa di criminalità, perdita identitaria. La retorica dell'anti immigrato implica un “loro”, i nemici, ai quali si contrappone un “noi” e “casa nostra” che si devono difendere a ogni costo. Sono concetti primitivi ma di grandissimo impatto emotivo: l'immigrazione è un reale problema costantemente rimandato e rimosso e ritirato fuori a ogni campagna elettorale. Cosa c'è di più comodo di un capro espiatorio per questioni complesse come l'occupazione e lo stato sociale che nessuno sa risolvere?
Queste derive riguardano l'Europa intera: dalla Grecia alla Norvegia, passando per la Francia dove si fa avanti con forza il Front National di Marine Le Pen, passando per l'Ukip inglese (acronimo di United Kingdom Independence Party che si pronuncia anche come un'esortazione “you keep”: tieni forte – sottinteso – il tuo paese, tu sei il padrone). In Italia primo in assoluto in questa direzione è l'ex vicedirettore del Corriere della Sera Magdi Cristiano Allam candidato con Fratelli d'Italia. Il poster per la sua campagna elettorale è particolarmente eloquente, e comprende frasi come: “Sottomessi agli immigrati”, ”Italiani discriminati”, “Prima gli italiani”, “discriminati nell'assegnazione di case, asili nido, aiuti sociali”. Incolpa quindi i migranti dello smantellamento progressivo del welfare. Nel proporsi paladino a difesa dell'Italia, tuttavia, si dimentica della Sicilia e della Sardegna che scompaiono nell'illustrazione della cartina geografica riportata sul manifesto.
Sulla sua pagina facebook, inoltre, pubblica alcune illustrazioni condivise da migliaia di persone realizzate da Marcello Sartori, proprietario di una ditta di vernici. Una fila di migranti rappresentati nei modi più orrendi e stereotipati entra in Italia, e una bambina con delle macchie rosse sul viso dice a un giornalista col giubbotto arcobaleno di chiamarsi Ebola.
“Ho paura di questi virus…” dice l'autore “e rappresento la mia paura. Del resto ne ha parlato anche il papa: è chiaro che il veicolo sono queste persone”. E aggiunge: “io appoggio Magdi Allam che è nato al Cairo e ha la pelle scura. E' evidente che non sono razzista”. E Magdi che come è noto si è fatto battezzare dal papa Ratzinger, subito prima questi disegni fa gli auguri di Pasqua “la festa della resurrezione di Gesù… per riscattare il diritto della vita e della dignità”. L'altro disegno di Marcello Sartori riproduce un'ambientazione araba, per illustrare Bruxelles come è diventata a forza di integrare musulmani. E come, evidentemente, diventeremmo noi, cosa forse possibile, non per colpa dei migranti ma se continuiamo a vendere pezzi di paese agli Emirati.
Sullo stesso genere identitario “noi-loro” e che guarda l'Europa come un problema è Forza Italia: “ iù Italia in Europa meno Europa in Italia”. Si enumerano dei punti, tra questi, l'antipatia nei confronti dei tedeschi. Stavolta sono loro i nemici.
Un'antipatia condivisa anche con Idv e che però suscita reazioni ben diverse e immediate dei manifesti razzisti che circolano indisturbati malgrado l'apparato legislativo a disposizione: ad Abano Terme, località turistica, tra le mete preferite dei tedeschi, l'Idv fa la sua campagna con “Europei, non tedeschi”. Per non urtare però i turisti il sindaco, Luca Claudio, ha firmato un'ordinanza per eliminare e oscurare i manifesti.
Ma in Italia abbiamo abbastanza anticorpi per respingere questo razzismo a volte fin troppo smaccato senza eludere al tempo stesso la questione dell'immigrazione? Come è possibile – ancora – farsi una pubblicità da sindaco di Montecatini come Riccardo Sensi di Forza Italia che fotografa una zingara di spalle e la scritta: “Stop al degrado. Restituiamo decoro alla nostra città”?
Forse, oltre i nostri confini, gli anticorpi all'ondata xenofoba sono più sviluppati. Così la campagna elettorale per le europee dell'inglese UKIP che ha puntato tutto, come Magdi Allam, sul pericolo dell'immigrazione di massa è diventato un boomerang che sta facendo la delizia di twitter. Ecco come i manifesti del partito conservatore inglese stanno fallendo miseramente grazie a un'ironia travolgente.
“I rumeni hanno un pene più grande del tuo che fa ridere tua moglie al pensiero di ciò a cui era abituata. Dite no all'immigrazione di massa”. Oppure: “ indovina il figlio di chi vogliono mangiare i migranti? Vota Ukip”.
e ancora: “26 milioni di persone in Europa stanno cercando lavoro. Indovina il lavoro di chi?".