Razzi: “Mi candido con la Lega, io e Salvini riapriremo le case chiuse per il bene del Paese”
Dopo la delusione della mancata candidatura con Forza Italia alle scorse elezioni del 4 marzo, Antonio Razzi è pronto a tornare in pista. Stavolta con la Lega. Già, perché l’ex senatore forzista ha fatto sapere questa mattina, intervistato da Ecg su Radio Cusano Campus, che ci sono “tantissime possibilità che mi candidi con la Lega di Salvini”. La lista sarebbe già pronta e anche dei punti di programma Razzi avrebbe già discusso con quello che potrebbe diventare il suo nuovo partito. “Io sono pronto, nella vita bisogna essere sempre pronti”, dichiara Razzi.
L’ex senatore di Fi non tradisce comunque Berlusconi, affermando di sostenerlo sempre. “Ma – precisa – chiedo sempre di chiamarlo e di incontrarlo senza ricevere risposta. Per fare del bene ai cittadini posso scegliere la Lega”. Così Razzi parla anche del suo rapporto con il segretario della Lega, Matteo Salvini: “Mi conosce molto bene, sa quanto valgo, è stato con me in Corea – afferma -. Tra me e Salvini è scattato subito un feeling di amicizia, da quando siamo partiti insieme per la Corea”.
E proprio sulla Corea del Nord si concentra Razzi: secondo l’ex senatore, infatti, la Lega potrebbe “approfittare della mia amicizia con la Corea”. L’ex senatore parla anche del programma e di un punto in particolare: “Un'altra battaglia che accomuna me e Salvini è quella per la riapertura delle case chiuse. Io e Salvini la faremo insieme, per il bene del Paese, per il bene di tutti”.
Infine, Razzi, durante l’intervista, non risparmia qualche aneddoto ironico. “Ieri – racconta – avevo un fazzoletto verde nel taschino della giacca. Col mio vestito ci va a pennello. Mi chiedete di dire ‘prima gli italiani'? Lo dico convintamente. Prima gli italiani! Ci mancherebbe altro”. “Per me – aggiunge – è sempre stato così e sarà sempre così. I tedeschi ci hanno dato degli scrocconi? Si sciacquassero la bocca prima di parlare degli italiani. si dovrebbero stare zitti, ne hanno combinate di cotte e di crude in tutto il mondo. Mio padre è stato prigioniero in Germania”.