video suggerito
video suggerito

Rate dei mutui in salita, Fratelli d’Italia presenta un ddl per limitare i rialzi dei tassi d’interesse

Fratelli d’Italia ha depositato una proposta per limitare il rialzo dei tassi d’interesse sui mutui per la prima casa. Per i mutui a tasso variabile accesi nel 2023, i rialzi potrebbero essere al massimo del 2% rispetto al tasso concordato nel contratto.
A cura di Luca Pons
37 CONDIVISIONI
Immagine

Da mesi i tassi d'interesse dei mutui aumentano, su iniziativa della Banca centrale europea, che prova così ad abbassare il tasso d'inflazione e far rallentare i prezzi. La strategia sta funzionando e l'inflazione è scesa molto, ma a pagare il prezzo maggiore sono coloro che hanno aperto un mutuo a tasso variabile prima che partissero gli aumenti, e oggi si trovano con rate decisamente più alte, per alcuni insostenibili. Per intervenire sulla situazione, Fratelli d'Italia ha presentato un disegno di legge a prima firma Matteo Gelmetti, che prevede di limitare gli aumenti del tasso d'interesse, anche se solo per i mutui accesi nel 2023 e solo nel caso di rialzi estremamente pronunciati.

Cosa prevede, in concreto, la proposta di legge? Si fisserebbe un limite, per quanto riguarda i mutui a tasso variabile per la prima casa accesi dal 1 gennaio 2023: il valore del tasso d'interesse non potrebbe mai superare il 2% in più di quanto stabilito quando si è fatto il mutuo. Ad esempio, se una famiglia ha contratto un mutuo a tasso variabile per la prima casa a marzo 2023, con un tasso d'interesse del 3%, la legge farebbe sì che questo tasso non possa mai andare oltre il 5%.

Va detto che un rialzo del 2% è molto alto, e non si verifica nel giro di pochi mesi. Secondo i dati della Banca d'Italia, nonostante il periodo di rialzi, da gennaio a maggio 2023 il Taeg (Tasso annuale effettivo globale) per i nuovi prestiti per l'acquisto di case è salito in media dal 3,95% al 4,58%. Si parla, quindi, di un aumento di circa lo 0,6% in cinque mesi. Nel 2021, però, il Taeg era attorno al 2%, quindi negli ultimi due anni c'è stato effettivamente un aumento superiore ai due punti, per quanto riguarda i nuovi mutui.

"L'Italia è uno dei Paesi con il più alto numero di proprietari di abitazioni. Il 70,8 per cento delle famiglie italiane è proprietario della casa in cui vive, come emerge dal rapporto Censis-Federproprietà del dicembre 2022″, ha commentato Gelmetti depositando il dd Nuove disposizioni in materia di mutui bancari. "Le famiglie italiane proprietarie di una abitazione in molte case hanno acquistato l'immobile attraverso un mutuo. Oltre quattro quinti delle famiglie con mutuo in sofferenza, 8 su 10, hanno optato per il tasso variabile e si confermano dunque tra le più esposte all'effetto del rialzo dei tassi".

Lo scopo del ddl, secondo le parole del deputato, è "innanzitutto tutelare la prima casa di proprietà" per le famiglie "più esposte al rischio povertà". In più si vogliono "sostenere le domande di mutuo per l'acquisto della casa", e "calmierare l'impatto dell'incremento dei tassi di interesse sui mutui contratti per l'acquisto dell'abitazione principale", in modo da aiutare il mercato immobiliare, che starebbe "registrando un rilevante calo delle compravendite".

Una delle soluzioni usate dalle famiglie in difficoltà è di concordare con la propria banca un allungamento della durata del mutuo. Ma questo per Gelmetti può essere "un circolo vizioso" che crea per la banca "l'aumento dei crediti deteriorati e accantonamenti", e per le famiglie una maggiore difficoltà a chiedere un nuovo prestito.

La proposta verrebbe finanziata con il Fondo di solidarietà implementato per l'anno in corso, anche con un contributo solidaristico straordinario a carico delle banche che rilasciano il mutuo. Un contributo di solidarietà del 25% sarà dovuto dalla la banca, se applicando il tasso d'interesse del mutuo genera un patrimonio netto superiore a cinque milioni di euro.

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views