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backstair / Gioventù Meloniana: inchiesta su giovani di FdI

Rampelli (Fdi) dice che Segre “È un punto di riferimento”. E sulle frasi antisemite: “Tanta rabbia”

L’esponente di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli ha risposto alle parole della senatrice Liliana Segre sull’inchiesta di Fanpage.it ‘Gioventù Meloniana’
A cura di Annalisa Cangemi
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Il vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d'Italia Fabio Rampelli ha risposto alla senatrice a vita Liliana Segre, che ieri in un'intervista ha commentato le immagini girate da una nostra giornalista infiltrata, Selena Frasson, che ha documentato per mesi cosa avviene nel movimento giovanile di estrema destra Gioventù Nazionale.

"Alla mia età dovrò essere cacciata dal mio paese come sono già stata cacciata una volta?", ha detto Segre a In Onda su La7 parlando dell'inchiesta ‘Gioventù Meloniana' che ha portato alla luce atteggiamenti nostalgici nei confronti di fascismo e nazismo e forme di antisemitismo nelle file del movimento giovanile di FdI. Secondo la senatrice a vita Segre "queste derive che sono venute fuori in questa ultima settimana in modo eclatante ci sono sempre state. Nascoste, non esibite, ma ci sono sempre state". La differenza, rispetto al passato, ha spiegato, è che "con questo governo si approfitta di questo potere grande della destra, che del resto è stata votata ed è andata al governo, non è che sia rivoluzionaria, e non ci si vergogna più di nulla".

Liliana Segre "è, e resterà, un punto di riferimento di tutti gli italiani. La ascoltiamo con rispetto. Semmai di troppo sono coloro che hanno fatto quelle dichiarazioni deliranti", ha detto al Corriere della Sera Fabio Rampelli.

Relativamente alle frasi antisemite da parte di alcuni esponenti di Gioventù Nazionale, che hanno offeso la senatrice di Fdi Ester Mieli, Rampelli ha sottolineato di avere provato "rabbia, tanta rabbia. Negli anni Settanta e Ottanta si sono fronteggiati a destra due mondi: uno brillante e futurista e uno reazionario. Allora i nostalgici c'erano davvero. Molti. Non facevano battute nell'ombra. Si facevano riconoscere. Li abbiamo affrontati e sconfitti costruendo una destra moderna. FdI è guidato da chi ha rotto con quegli stereotipi".

"Quei ragazzi – ha aggiunto – hanno sbagliato partito ed è giusto che vengano messi alla porta. Antisemitismo e razzismo sono incompatibili con la nostra natura, prima ancora che con il nostro progetto".

"Il razzismo – ha spiegato – è il frutto marcio dell'omologazione e noi valorizziamo le identità. Questa destra si è formata nei centri estivi per bambini, nelle notti in tenda con gli immigrati aggrediti dai naziskin, a distribuire coperte e difendere il Centro Aids di Don Di Liegro dagli assalti dei comitati della Roma bene guidati da esponenti Msi. È rispettata per questo. Nessuno la riporterà indietro".

"Di questi ragazzi non mi spaventa solo il doppio gioco (davanti meloniani nell'ombra fascistelli) ma l'assenza di amore – ha detto rispondendo a una domanda sulla possibilità di poter espellere questi ragazzi – Vale anche a sinistra. Dobbiamo insegnare loro che le idee se non sono accompagnate dal rispetto e dall'amore sono ‘monnezza'".

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