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Rai, il consigliere Laganà: “Conduttori scelti per la fede politica, Lega e M5S se li spartiscono”

Riccardo Laganà, consigliere Rai eletto dai dipendenti, intervistato da Repubblica ha spiegato che ormai a viale Mazzini “sembra di stare al mercato, con Lega e Movimento 5 Stelle che si spartiscono conduttori, registi e autori come e peggio di prima, senza ritegno”. Mentre la scelta di Roberto Poletti “mortifica le professionalità presenti in azienda”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il consigliere di amministrazione, Riccardo Laganà, è stato eletto per rappresentare e dare voce ai 13mila dipendenti della Rai. Intervistato da Repubblica ha manifestato tutto lo sconcerto dei lavoratori di viale Mazzini. "Ormai in Rai sembra di stare al mercato – ha spiegato Laganà – questo autore a me, questo conduttore a te, un regista a te, un capo-progetto a me". Secondo il consigliere, tra Lega e Movimento 5 Stelle è in corso una vera e propria spartizione dei posti: "La Rai sta diventando una polveriera. L'amministratore delegato, Fabrizio Salini, ha pure tentato di dare un segnale, chiedendo ai direttori di rete di valorizzare le risorse interne". Ma la verità, ha continuato Laganà, è che "se ne sono infischiati, in barba al contratto di servizio e sfruttando l'autonomia editoriale hanno preferito appaltare l'ufficio del personale ai partiti, che stanno usando la mano pesante". Oggi infatti, ha spiegato il consigliere eletto dai dipendenti, "autori e conduttori vengono scelti non in base al merito, ma per la fedeltà politica".

"Io davvero non so più cosa rispondere ai colleghi che, preoccupati, mi chiedono che sta succedendo in Rai – ha continuato Riccardo Laganà – Non so spiegare come mai, in un'azienda che conta più di 1.700 giornalisti, per condurre i programmi di punta della prima rete sono stati preferiti due esterni, senza un curriculum specifico e la cui professionalità è quanto meno tutta da dimostrare". Il consigliere si riferisce a Roberto Poletti, ex direttore di Radio Padania scelto come conduttore di Unomattina Estate: "È una scelta che mortifica le professionalità presenti in azienda".

In tutto ciò, nella stessa intervista, Laganà ha ricordato che "c'è un paragrafo intero, nel contratto di governo, in cui si dice che in Rai bisogna dare spazio agli interni, seguendo criteri di trasparenza e abbandonando la lottizzazione". Tuttavia oggi invece "avviene il contrario – ha continuato il consigliere – Come e peggio di prima, senza ritegno".

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