Raddoppiare la flat tax per i super ricchi non avrà impatto sul bilancio dello Stato: l’analisi di Avs
Il decreto Omnibus che ha avuto il via libera ieri dal Consiglio dei ministri, prevede un aumento della flat tax per i ‘Paperoni' che trasferiranno la residenza in Italia: l'imposta sostitutiva sui redditi prodotti all'estero realizzati da persone fisiche che trasferiranno la propria residenza fiscale in Italia passa dagli attuali 100mila euro l'anno a 200mila. La misura però non sarà retroattiva: la nuova imposta raddoppiata vale solo per i soggetti che trasferiranno la residenza dopo l'entrata in vigore del decreto approvato ieri dal governo.
La tassazione forfettaria da 100mila euro è stata introdotta nel 2017 dal governo Renzi, per spingere i super ricchi residenti all'estero a spostare i propri capitali in Italia. Si tratta di un regime fiscale che può essere esteso anche ai familiari, con un'ulteriore tassa annuale di 25mila euro. Attualmente i soggetti che beneficiano di questo regime di favore sono 1186, anche se in questo calcolo non sono considerati solo coloro che fino ad ora hanno beneficiato della flat tax a 100mila euro, ma sono conteggiati anche i familiari: i Paperoni che hanno spostato i capitali in Italia, dopo aver trascorso almeno 9 anni all'estero, e che pagano la quota piena di 100mila euro, attualmente sono poco meno di 900. Lo schema della norma non è cambiato: il regime di favore vale per un periodo di 15 anni, e in ogni caso è sempre revocabile. Ma quali benefici ha avuto in questi anni, quali ripercussioni ci sono state sugli investimenti? Gli affetti positivi sono pari a zero.
Secondo Giovanni Paglia (Avs), responsabile Economia della Segreteria Nazionale di Sinistra Italiana, contatto da Fanpage.it, i vantaggi per le casse dello Stato sono irrisori. Se si analizzano i dati, quando la misura è stata introdotta i Paperoni che attirati dall'agevolazione hanno spostato la propria residenza fiscale in Italia sono stati 98. Nel 2018 sono passati a 263, e negli anni a seguire la quota è aumentata: secondo i dati del Corriere della Sera, erano 429 nel 2019, 790 nel 2020, quasi 1000 nel 2021. "Se si analizza la tassa al momento in vigore, ha un gettito medio di 50 milioni di euro l'anno, più o meno. Adesso vogliono raddoppiarla solo ed esclusivamente per le nuove adesioni, quelli che beneficiano già di questo regime resteranno a 100mila. Non credo ci saranno grandi introiti. Ma è l'imposta in sé a essere completamente sbagliata", ha detto Paglia.
E infatti lo stesso ministro dell'Economia Giorgetti, nel presentarla ieri, ha detto che è stata sostanzialmente un fallimento, perché non fino ad ora non si è registrato un effetto attrattivo né si sono state ripercussioni positive sugli investimenti. "Non si capisce infatti perché Giorgetti da un lato si dice contrario da sempre all'impostazione della misura, e dall'altra invece di abolirla decide di alzare la tassa piatta a 200mila. I personaggi per cui potrebbe essere interessante un provvedimento del genere hanno redditi molto alti, e si parla di una ristrettissima cerchia. Ma se fino ad ora non ha avuto un effetto attrattivo non è che portandola a 200mila cambierà qualcosa. Anzi, è un fatto abbastanza meccanico: più si alza l'imposta, più la si rende conveniente per una fascia ancora più ridotta. Potrebbe anche accadere che gli introiti siano analoghi, se non inferiori a quelli registrati fino ad ora. Paradossalmente con la modifica fatta ieri la tassa piatta è ancora più iniqua, perché rivolta ad una fetta della popolazione globale con un reddito ancora più alto. Se anche la rendessimo disponibile per gli italiani, la percentuale di cittadini per cui sarebbe conveniente sarebbe infinitesimale", ha spiegato Paglia.
"Nel caso della flat tax raddoppiata ieri si parla di una misura che riguarda solo redditi milionari: perché sia un'imposta conveniente, oggi bisogna avere un reddito di non meno di 400 o 500mila euro. Ma da domani converrà solo a chi ha un reddito da un milione di euro in su", ha spiegato Paglia.
"Quando venne introdotta nel 2017 fu molto apprezzata dai calciatori esteri, si fecero anche nomi e cognomi, persone che casualmente erano residenti all'estero da 10 anni. Si ipotizza sia stata fatta per Cristiano Ronaldo, ma ovviamente non si ha la certezza perché gli elenchi non sono pubblici".
"È una misura ben diversa da quella adottata in Portogallo, che aveva stabilito un regime fiscale speciale per i pensionati stranieri che si trasferivano nel Paese, abolito a ottobre 2023 dal governo di sinistra di Antonio Costa, perché quell'avventura si è poi rivelata disastrosa. Ma in quel caso si parlava di un regime vantaggioso anche per un ex dipendente pubblico italiano. Anche se in Portogallo la misura ha avuto successo dal punto di vista numerico, poi si sono verificati dei fatti negativi. Intanto gli incassi fiscali aggiuntivi sono stati nulli, perché i pensionati fino al 2020 godevano di un'esenzione totale dal pagamento di imposte per un periodo di 10 anni. Poi la misura ha causato un aumento esponenziale del costo delle case, oltre a un aumento esponenziale dei costi di qualsiasi bene di prima necessità. Come si vede, i Paesi in cui sono state sperimentate misure del genere stanno tornando indietro".
"Non c'è nessun impatto positivo sui conti italiani, se queste persone mettono la residenza fiscale in Italia non è che poi consumano o fanno shopping a Milano, invece di farlo a New York. Nella gara con gli altri Paesi per accaparrarsi i Paperoni, l'imposta italiana è tra le più stupide, perché è limitata a una fascia molto ridotta di persone", ha sottolineato ancora Paglia.
Secondo il Financial Time questa decisione improvvisa del governo italiano di raddoppiare la ‘flat tax' per i ricchi potrebbe essere percepita come un segnale di forte instabilità normativa nel nostro Paese. Per Paglia però questa considerazione è sbagliata: "Se non c'è retroattività a me pare che questo commento sia del tutto fuori luogo. Stiamo parlando di un benefit che si concede ai miliardari o ai milionari, in teoria avrebbe senso questa valutazione solo se il raddoppio fosse esteso a chi già beneficia di questo regime di favore".