Anna Maria Bernini raccomandata da alcuni saggi di Letta
AGGIORNAMENTO 13 luglio 2023: in data 18 novembre 2022 visti gli artt.408, 411 c.p.p., disposta l’archiviazione del procedimento nei confronti di Olivero Maurizio, Fusaro Carlo, Ferrari Giuseppe Franco, Pegoraro Lucio, Frosini Tommaso Edoardo, Monateri Pier Giuseppe, Morbidelli Giuseppe Franco, Di Giovine Alfonso, Mezzetti Luca, Volpi Mauro e Toniatti Roberto per infondatezza della notizia di reato con riguardo al delitto di cui all’art.416 c.p.
L'inchiesta si chiama "do ut des", e già dal nome si può comprendere benissimo quali siano le pratiche sotto accusa: quegli "scambi di favori" e raccomandazioni che strisciano in ogni aspetto della vita civile italiane, ma che sono ancor più gravi quando ad operarli sono illustri giuristi, personaggi che dovrebbero essere al di sopra di ogni sospetto. Stando a quanto scoperto dalla Guardia di Finanza e dal pm barese Renato Nitti, infatti, Augusto Barbera e Giuseppe De Vergottini – assurti al rango di "saggi" da Enrico Letta – avrebbero nel 2010 tartassato di telefonate Silvio Gambino, commissario di un concorso universitario. Lo scopo? Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, sarebbe stato quello di "piazzare" persone vicine. Due, in particolare: Anna Maria Bernini – esponente del Pdl – e Federico Pizzetti – figlio dell'ex garante della privacy. I due "devono" diventare professori di Diritto pubblico comparato. La prima, professoressa associata di Diritto pubblico comparato a Bologna, in quel periodo era parlamentare del Pdl e ministro del governo Berlusconi. Il secondo è figlio di Francesco Pizzetti, ordinario di Diritto costituzionale a Torino, all’epoca dei fatti presidente dell’Autorità garante per la privacy. C'è da dire che, per un complicato gioco di potere tra "baroni", i due non riusciranno a entrare nel concorso universitario.
Nelle intercettazioni Barbera chiede a Gambini: "Per l’università Europea c’è il ragazzo che m’interessa?". "Sì, gli risponde Gambino, "è un ragazzo molto preparato”. Il riferimento è a Pizzetti. De Vergottini invece contatta Gambino per chiedergli se, sempre all’Europea, il professor Giuseppe Ferrari intenda agevolare due candidate milanesi. Poi chiama lo stesso Ferrari e anch’egli s’informa su Pizzetti.
Secondo gli investigatori il "sistema criminale" sarebbe stato interessato a piazzare nei concorsi dei "burattini" utili ad assecondare gli interessi dei baroni universitari. Come scrive il Fatto: "Non manca nulla: neanche il testamento orale di Giorgio Lombardi, professore di Diritto pubblico comparato all’Università di Torino, scomparso tre anni fa e drammaticamente raccolto nelle intercettazioni. L’inchiesta riguarda gli esami di prima e seconda fascia nei rami di Diritto costituzionale, pubblico comparato, canonico ed ecclesiastico: l’esito finale – è l’accusa – non ha avuto nulla a che vedere con il merito". Secondo gli inquirenti, in effetti, quella messa in campo sarebbe stata una vera e propria rete criminale. Sotto accusa non solo Barbera e De Vergottini, ma anche altri tre futuri "saggi": Beniamino Caravita di Toritto, Carmela Salazar e Lorenza Violini – e 35 professori ordinari sono stati denunciati dalla Guardia di finanza: accuse che, a vario titolo, spaziano dall’associazione per delinquere alla corruzione, dal falso alla truffa aggravata.