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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Quirinale, secondo Renzi entro giovedì o venerdì prossimo avremo il nuovo Presidente della Repubblica

In mattinata il leader di Italia Viva ha incontrato il segretario del Pd, Enrico Letta. Poi ha fatto la sua previsione: “Agli italiani dico ‘è complicato ma giovedì o venerdì avrete un Presidente della Repubblica’”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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È stata un'altra giornata fitta d'incontri, con un unico orizzonte: il Quirinale. Dopo Giuseppe Conte e Matteo Salvini, questa mattina si sono visti Enrico Letta e Matteo Renzi, per fare un punto sull'elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Alla fine dell'incontro tra i due, tra i quali non si può dire certo che i rapporti siano sereni (e non è, ovviamente, un aggettivo casuale), il leader di Italia Viva è intervenuto a L'Aria che tira su La7, spiegando cosa si sono detti e facendo le sue previsioni per la corsa al Colle: "L'arrivo di Draghi al Quirinale ci sta, allora se lui va, a Palazzo Chigi probabilmente servirebbe non un politico ma una figura istituzionale che va bene a tutti – ha spiegato – Se i leader vogliono entrare entrano, sono fatti loro".

Quanto all'incontro con Letta ha raccontato: "Non lo vedo oggi per la prima volta, ci siamo già visti e continueremo a vederci". Letta, alla Direzione del Pd, "ha detto una cosa che condivido", e cioè che "ci vuole un patto di legislatura". Secondo Renzi "è giusto, sia che si vada su uno schema Draghi o su altro". E ancora: "In parole povere, facciamo per una volta gli interessi del Paese e poi riprendiamo a litigare". Poi ha parlato a nome del suo ex partito: "Se il centrodestra fa un nome che va nell'interesse del Paese, il Pd lo voterebbe – ha continuato – Se siamo responsabili, il Presidente bisogna eleggerlo tutti insieme". Anche se dal Nazareno non sembrano essere così d'accordo.

A questo punto, secondo il leader di Italia Viva, "ci sono tre o quattro ipotesi" per il Colle. "Agli italiani dico ‘è complicato ma giovedì o venerdì avrete un Presidente, non vi preoccupate se ora c'è una girandola di nomi' – ha rilanciato – siamo ancora in alto mare, ma è normale". Poi, interpellato sul nome di Pier Ferdinando Casini, ha coperto le carte: "Sicuramente c'è, come pure Draghi, come pure altri nomi – ha spiegato – La politica ha il compito di eleggere il Presidente, e queste robe arrivano all'ultimo". Secondo il senatore fiorentino per eleggere il capo dello Stato ci sono due modalità: "La prima è andare a gomitate, eleggendolo con 505 voti. Ma se provi così c'è un rischio. Se funziona, dal giorno dopo è il Presidente di tutti. Se non funziona quello che ha tentato non si ripiglia – ha spiegato – È la sindrome di Bersani. Chi fa a gomitate e perde è morto". L'alternativa "è che lo eleggiamo tutti insieme e allora il centrodestra ha qualche delegato in più, ma questo non significa che non si possa trovare un'intesa". E su Silvio Berlusconi, che secondo Gianni Letta non molla l'idea di poter essere eletto, Renzi ha chiosato: "Non è della partita".

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