Quota 103, Opzione donna, minime e conguagli: come potrebbero cambiare le pensioni nel 2024
La sessione di bilancio è alle porte e uno dei temi centrali, come ogni anno del resto, sarà quello della riforma delle pensioni. Le risorse a disposizione sono ridotte e alcune delle misure che i partiti di maggioranza avevano inserite nel loro programma elettorale dovranno aspettare anche stavolta. Ad esempio Quota 41, un cavallo di battaglia della Lega, o l'aumento delle pensioni minime a mille euro che chiede Forza Italia sicuramente non potranno essere realizzate per il 2024. Per il prossimo anno, tuttavia, sono comunque in arrivo una serie di rivalutazioni e conguagli.
Anche il prossimo anno, infatti, non mancherà la rivalutazione delle pensioni dovuta all'aumento del costo della vita. Le variazioni dei prezzi vengono registrate dall'Istat e sulla base di queste gli importi del trattamento pensionistico variano: da gennaio 2023, ad esempio, c'è stato un adeguamento sulla base dell'inflazione arrivato fino al 7,3%. L'adeguamento per il prossimo anno verrà stabilito entro il 20 novembre 2023 e poi sarà un decreto del ministero dell'Economia a indicare la variazione per la perequazione delle pensioni.
Ad ogni modo, per quanto riguarda le altre misure, per tutto il prossimo anno dovrebbe essere confermata Quota 103, che permette di andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi e 62 anagrafici. La misura era stata varata durante il governo di Mario Draghi e la Lega puntava a modificarla togliendo il requisito anagrafico: questo prevederebbe però un esborso di diversi miliardi dalle casse dello Stato che però non è sostenibile.
Per il 2024 dovrebbe anche essere confermata Opzione donna, che nell'ultima legge di bilancio il governo aveva limitato a precise figure: invalide, caregiver o dipendenti di aziende in crisi. Sulle pensioni minime, invece, Forza Italia si è sempre detta impegnata per portarle a mille euro entro la fine della legislatura: un obiettivo però impossibile da raggiungere quest'anno. Al momento queste sono state portate a 600 euro e potrebbero esserci dei nuovi aumenti (anche se lievi) in Manovra: tutto però, ancora una volta, dipende dalle reali risorse a disposizione.