È stata presentata ieri alla Camera dei Deputati la proposta di legge di iniziativa popolare “Quorum Zero e Più Democrazia", con la partecipazione dei membri del comitato promotore Gianni Ceri, Dario Rinco ed Emanuele Sarto, nonché del capogruppo al Senato della Repubblica per il Movimento 5 Stelle Vito Crimi. Si tratta di una proposta che ha "l'obiettivo di modificare alcuni articoli della Costituzione e di introdurne nuovi, per migliorare gli strumenti di democrazia diretta già utilizzati in altre nazioni". Per farlo viene messo nero su bianco un progetto estremamente articolato, sottoposto alla valutazione dei cittadini che hanno la possibilità di apporre la propria firma presso gli uffici di alcuni Comuni (l'elenco parziale è riportato qui). Sul sito ufficiale dell'iniziativa è presente una sintesi per punti del testo presentato, tra cui spiccano certamente alcuni passaggi:
- Abolizione del quorum dai referendum
- Mandato e Revoca (permette agli elettori di allontanare e sostituire un amministratore eletto, sia a livello locale che statale)
- Indennità dei membri del parlamento (sono gli elettori, in fase di consultazione ad indicare quanto percepiranno i parlamentari che li rappresentano)
- Referendum confermativo e obbligatorio (chiediamo che ogni legge elaborata dal parlamento se i cittadini lo desiderano, con regole precise e un adeguato numero di firme, possa essere posta a votazione di tutta la cittadinanza)
- Promulgazioni leggi e risultati referendum (si propone di impedire che una legge abrogata con referendum confermativo possa essere ripresentata prima di 5 anni)
- Spazi pubblici gratuiti per la discussione delle iniziative e referendum
L'iniziativa del Comitato, che si dichiara "apartitico" e parte da una serie di associazioni e di gruppi sui territori, ha ricevuto il sostegno del Movimento 5 Stelle, esplicitato da Vito Crimi nel corso della conferenza stampa: "Appoggiamo la legge d’iniziativa popolare ‘Quorum zero’ e faremo in modo che possa essere discusso in Parlamento il piu’ presto possibile. Mai una legge di iniziativa popolare e’ arrivata a compimento". È chiaro che, come anticipato nel corso di una conferenza stampa in cui non sono mancati toni polemici nei confronti di giornalisti "disattenti", il percorso resta lungo e tortuoso, dal momento che si rendono necessarie modifiche all'assetto costituzionale. Tuttavia, come notano i promotori, lo stesso ministro per le Riforme Quagliariello ha sottolineato recentemente che è necessario rivedere "gli strumenti di democrazia diretta, al fine di favorire una più intensa e più responsabile partecipazione dei cittadini alla vita politica della Nazione". Insomma, se la strada resta lunga e complessa (al di là della possibile presentazione alle Camere di un Odg che recepisca le proposte del Comitato), la "volontà politica" di recepire le istanze per il superamento / miglioramento dell'attuale forma di democrazia rappresentativa e la predisposizione ad impostare strumenti di democrazia diretta possono essere primi passi essenziali per ricucire quello strappo tra cittadin, politica ed istituzioni che da anni tiene in scacco il Paese.