Quirinale, Letta: “Ok dialogo con centrodestra, ma su nome condiviso: no Berlusconi”
"Noi vogliamo dialogare, siamo assolutamente disponibili a farlo e vogliamo farlo. Ma abbiamo già detto che il dialogo deve avvenire su un nome condiviso, una personalità istituzionale e non un capo di partito. Lo abbiamo sempre detto molto chiaramente e mi sembra anche una cosa di buonsenso": lo ha detto il leader del Partito democratico, Enrico Letta, parlando con i giornalisti in merito all'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Nei giorni scorsi Letta aveva aperto a un tavolo con il centrodestra per trovare un'intesa comune in vista del primo scrutinio, a patto che quello di Silvio Berlusconi non fosse un nome sul tavolo. Un veto che aveva creato qualche fibrillazione all'interno della maggioranza di governo, dove il Pd siede sia con Forza Italia che con la Lega.
Ma rispondendo poi ai microfoni di Fanpage.it in merito alle dichiarazioni di Matteo Salvini, per cui la Lega rimarrebbe al governo anche dopo l'elezione del presidente della Repubblica (e senza Mario Dragh), il segretario dem ha assicurato: "Io ho trovato che in queste ore ci sia qualche elemento di dialogo positivo, ma siamo solo all'inizio".
Intervenendo a diMartedì su La7, Letta aveva definito la vicenda della candidatura di Berlusconi una "cosa seria" e una "vicenda non chiusa", sottolineando che i negoziati non sarebbero mai decollati finché quel nome fosse rimasto sul tavolo. Indipendente da come stiano effettivamente procedendo le trattative, ciò che è certo è che per ora manca ancora un'intesa comune sul tavolo. Intanto, domani il centrodestra si riunirà per definire la strategia da seguire per il Colle: ci sarà chiaramente anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. "Continuo a chiedere la compattezza della coalizione da inizio alla fine della vicenda, una compattezza che Fratelli d'Italia può garantire perché lo sanno tutti, abbiamo una parola sola", ha garantito oggi Meloni in conferenza stampa.