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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Quirinale, Lega insiste sul piano B: “Se Berlusconi fallisce dobbiamo trovare un altro nome nel Cdx”

Silvio Berlusconi non intende ritirarsi dalla corsa per il Quirinale. Ma la Lega vorrebbe trovare un nome alternativo per il prossimo Presidente della Repubblica.
A cura di Annalisa Cangemi
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La telefonata di chiarimento tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sul Quirinale non stoppa il piano B che il segretario del Carroccio sta portando avanti per trovare un nome per il Colle, che possa avere i numeri per essere eletto, un nome che sia "convincente per tanti se non per tutti". Il segretario della Lega potrebbe proporre la candidatura di Marcello Pera o di Letizia Moratti. Ma se Salvini non è disposto a rinunciare al suo ruolo di king maker, il Cavaliere non sembra intenzionato ad abbandonare la corsa.

Lo fa capire chiaramente la ministra Mara Carfagna, che replica oggi al segretario del Pd, Enrico Letta, secondo cui l'area moderata non potrebbe avere maggior voce in capitolo per il Colle: "Letta parlava alla platea del Pd, e capisco l'ansia di rassicurare il partito sulla possibilità di esercitare un ruolo in questa elezione. Ho trovato politicamente inconsistente il ragionamento su ‘Berlusconi divisivo'".

"Nell'ultimo anno il Pd non ha fatto che esaltare Berlusconi come perno delle larghe intese in funzione stabilizza trice e anti-populista, addirittura tifando per la famosa maggioranza Ursula. Il cambio di registro a cui abbiamo assistito è davvero surreale – sottolinea Carfagna al Giornale – La sinistra non può giudicare un leader presentabile quando si tratta di sostenere il governo di Enrico Letta; votare la presidenza europea di Ursula von der Leyen; salvare il Paese dal caos insediando il governo di Mario Draghi e poi, all'improvviso, trattario come un impresentabile". Per la ministra azzurra, "solo Berlusconi ha i dati politici e numerici necessari a una valutazione precisa. Il voto unanime e convinto di Forza Italia è scontato, ma credo che anche gli alleati faranno il massimo se il presidente si candiderà: sia Matteo Salvini sia Giorgia Meloni avrebbero moltissimo da perdere dalla sconfitta di una coalizione che entrambi aspirano a guidare".

La questione della candidatura alternativa viene riproposta anche dal capogruppo della Lega alla Camera: "Se il piano Berlusconi dovesse fallire per qualche ragione, qualora non ci fossero i numeri, non possiamo permetterci che la palla passi al centrosinistra, ma dobbiamo trovare un nome all'interno del centrodestra e proporlo agli altri", ha detto Riccardo Molinari in un'intervista a La Stampa.

"Siamo in una fase delicata Berlusconi sciolga le riserve e saremo leali. Salvini ha la responsabilità di trovare un altro nome – ha spiegato – Noi non facciamo regali al Pd il centrodestra cerchi un profilo alternativo".

"Siamo in una fase delicata e ogni frase può essere male interpretata, in base alle paure e al sentimento di ciascuno. È una frase a tutela di Berlusconi. Abbiamo detto che se il Cavaliere dovesse sciogliere le riserve noi saremmo leali e riteniamo che lo debba essere il centrodestra. Ma abbiamo un vantaggio che non si può disperdere e dobbiamo verificare se ci sono i numeri fuori dal nostro perimetro". Alla quarta votazione, quella in cui basta la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea, pari a 505 voti, "bisogna arrivare preparati. Berlusconi, per il carisma e il peso della sua candidatura. ha tutto l'interesse a non presentarsi alla conta se non abbiamo buone sensazioni sui numeri".

Per il centrodestra, ha aggiunto Molinari, "l'unico nome è quello di Berlusconi. Per questo aspettiamo che ci dica se vuole andare alla conta. Da tempo chiediamo un tavolo con i leader, è il Pd ad aver posto il veto su Berlusconi, ed è una cosa inaccettabile".

Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera ha ribadito che Fratelli d'Italia intende votare per il Cavaliere, "se espliciterà la volontà di accettare la candidatura". Berlusconi e Matteo Salvini sono "al governo insieme", ha detto Lollobrigida commentando la telefonata tra i due, "è normale che si sentano e si interroghino degli effetti del voto sul governo. Noi non ci siamo e non saremo in nessun altro governo che non passi per le urne".

Lollobrigida ha sottolineato che in Fratelli d'Italia "non esistono franchi tiratori" e, nel caso in cui dovessero mancare i voti, "ne prenderemmo atto: il centrodestra ha preso l’impegno a trovare soluzioni unitarie. È nella responsabilità di tutti pensare a eventualità successive".

"Fratelli d’Italia è nel centrodestra ma non delega nulla a nessuno. Anche noi abbiamo i nostri nomi", ha assicurato, aggiungendo che Fdi è "pronto a sostenere" la candidatura di Berlusconi, "ma vogliamo contribuire a verificare le condizioni oggettive. I confronti saranno continui e costanti".

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