Il Movimento 5 Stelle su Rodotà, il Popolo della Libertà per ora vota scheda bianca, Scelta Civica su Anna Maria Cancellieri, il Partito Democratico su Romano Prodi. Una situazione di stallo che, se dovesse continuare, potrebbe impedire l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica anche al quarto scrutinio, quando si voterà a maggioranza e saranno sufficienti 504 voti per indicare il successore di Giorgio Napolitano. Occorre dunque fare chiarezza sui numeri, partendo dalla composizione dei gruppi parlamentari (con l'aggiunta dei delegati regionali), in attesa di valutare eventuali sviluppi futuri.
Prodi, almeno in partenza, può contare su 496 voti. Di questi, circa 400 provengono dall'area bersaniana del Pd, una cinquantina fanno direttamente riferimento a Matteo Renzi e 45 sono gli elettori di Sel. Il quorum è dunque lontano 8 voti, pur considerando che i senatori a vita Ciampi e Andreotti non parteciperanno al voto.
Dove andrebbe a prendere tali voti Romano Prodi? Nessuna chance di voti dai 230 grandi elettori del Pdl e dai 39 della Lega Nord. I primi indiziati sono i 69 elettori di Scelta Civica, che ufficialmente appoggeranno la candidatura del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri In tal senso, nei corridoi si parla di "franchi tiratori", magari dall'area che in qualche modo fa riferimento a Luca Cordero di Montezemolo o ad esponenti di rilievo del governo dimissionario.
In seconda battuta, l'attenzione è rivolta ai 163 elettori del Movimento 5 Stelle, voti "recuperati" già in occasione dell'elezione di Grasso al Senato (questione diversa, sia chiaro). Finché la candidatura di Rodotà resterà in campo, però, è difficile pensare a strappi significativi; ma tutto potrebbe cambiare se il candidato indicato dalle quirinarie decidesse per un passo indietro volto a "non ostacolare" altri progetti, come anticipato già in una nota. A quel punto, nonostante la linea ufficiale sia quella di sostenere Zagrebelsky, è chiaro che non mancherebbero i "dissidenti", parzialmente giustificati dall'indicazione di Prodi fra i 10 papabili del M5S.
Dunque, sarà una lotta sul filo dei voti, con la consapevolezza che anche nelle fila del Pd non mancheranno i franchi tiratori. Il cui ruolo potrebbe essere determinante per affossare anche la candidatura del Professore.